Architetto Paolo Pettene

spogliatoi per centri sportivi, ricreativi, di benessere e fitness club

5 consigli per la progettazione e realizzazione dell'area spogliatoio

Idee, consigli e prodotti per progettare e creare l'area spogliatoio in centri sportivi, piscine e fitness/wellness club

Categorie: complementi per l'impiantistica sportiva, rassegne prodotti, arredamento e spogliatoi,

di Alice Spiga

È uno degli spazi più importanti all'interno di qualsiasi centro aperto al pubblico, che chiama in causa molteplici attenzioni tecniche, impiantistiche, funzionali ed estetiche. Ci riferiamo alle aree dedicate allo spogliatoio, talvolta trascurate nella progettazione di strutture ricettive, sportive o dedicate alla piscina o al benessere.

Non è infatti sufficiente che lo spazio sia pulito e accogliente, dotato di docce, panche e armadietti. Questi sono i requisiti "minimi", che qualsiasi centro dovrebbe garantire a prescindere dalle dimensioni.

Lo spazio spogliatoio merita di essere progettato con cura esattamente come qualsiasi altra area, scegliendo i materiali, le tonalità, studiando l'illuminazione e garantendo un livello di igiene e di privacy elevatissimo, adeguato alle esigenze di chiunque acceda alla struttura.

Per guidarvi nella progettazione e realizzazione di questa area, sintetizziamo e schematizziamo per voi i pareri espressi dagli architetti Alberto Apostoli e Paolo Pettene rispettivamente nei volumi Architettura delle SPA e Architettura degli impianti acquatici.

Lo spogliatoio dovrebbe dunque essere:

    
1) Correttamente dimensionato

Le dimensioni dello spogliatoio vanno definite a partire da:

  • il flusso di persone che ci si attende di ospitare contemporaneamente,
  • il posizionamento commerciale del centro,
  • la tipologia di clienti in termini di età, sesso, condizioni fisiche, peso, struttura fisica.
 
2) Debitamente attrezzato

Lo spogliatoio dovrebbe apparire come un unico spazio open space organizzato per ambiti, caratterizzato dalla presenza di docce, servizi igienici, aree filtro attrezzate con lavandini e asciugacapelli a parete.

Le pareti prefabbricate dovrebbero essere rialzate da terra, non a tutta altezza, per garantire la massima igiene, facilità di pulizia e la necessaria flessibilità organizzativa nel tempo.

Agli spogliatoi si deve accedere attraverso uno spazio “filtro”, che ha lo scopo di separare, da un punto di vista igienico e pratico, il cosiddetto "ambito piedi calzati" da quello "piedi nudi", una sorta di limbo dove lasciare ciabatte e scarpe.

Questa "sala-scarpiera" va attrezzata con panche e scaffalature, che consentono all’utente di depositare le scarpe e indossare le ciabatte prima di proseguire.

Attenzione anche alla scelta dei materiali da utilizzare, sia per quanto concerne i rivestimenti (ad esempio, antiscivolo nelle aree doccia) sia per gli arredi, da scegliere più o meno standardizzati, con accessori più o meno ricercati, a seconda delle esigenze dell'utenza.

  
3) Differenziato per utenza

Lo spazio spogliatoi andrebbe dunque differenziato per sesso e per percorsi piedi nudi e calzati. È opportuno strutturare gli spogliatoi con vere e proprie cabine singole, di coppia o famigliari, in modo da garantire un livello di privacy elevato.

Si potranno dunque avere diverse tipologie di servizio spogliatoi:

  • spogliatoio comune per una utenza più sportiva di età adulta,
  • cabina singola a rotazione a garanzia di un maggior livello di privacy,
  • spogliatoio indipendente per il personale che lavora nel centro,
  • spogliatoio bimbi, accessibile anche dai genitori accompagnatori, che funziona da nursery attrezzata con servizi igienici specifici.

È intuitivo infatti quanto possano essere diversi uno spogliatoio pensato solo per un'utenza adulta e sportiva, che lo spogliatoio lo vive solo per cambiarsi in velocità, e uno progettato per un centro benessere dove l'area spogliatoio è quasi un'anticamera e un prolungamento dell'esperienza di relax e benessere vissuta dalla clientela.

  
4) Illuminato e con specchi, ma non troppo!

L’illuminazione dovrebbe essere particolarmente curata e contribuire a mitigare i difetti fisici delle persone o rendere le forme e i lineamenti più morbidi. In questo senso può aiutare l’uso di lampade dai colori caldi.

Pur evitando la presenza eccessiva di superfici riflettenti, è comunque consigliabile che, all’uscita del centro, vi sia uno spazio in cui la persona possa guardarsi e contemplare l’efficacia del tempo impiegato all’interno del centro; il confronto tra prima e dopo il trattamento incide, ovviamente, sulla percezione che la persona ha di sé stessa e sulla soddisfazione e motivazione alla frequenza del centro.

 
5) Un luogo igienico e sicuro

Da un punto di vista tecnico e progettuale, grande importanza va assegnata all’impianto idrico/sanitario, con particolare attenzione agli scarichi dell’acqua e al trattamento d’aria.

Poiché ci troviamo in un ambiente particolarmente umido, in cui le persona possono essere vestite o completamente nude, è importante impostare una corretta temperatura che, in ogni caso, non dovrebbe superare i 22°C con un tasso di umidità non oltre il 70%.

La sicurezza e la privacy sono altresì valori fondamentali da tenere in considerazione, perché percepiti dal cliente come veri e propri paradigmi funzionali e psicologici.

L’accessibilità viene controllata attraverso l’utilizzo di tornelli e braccialetti che, attraverso un software gestionale, consentono il controllo numerico dell’utenza presente nell’ambiente vasca, a garanzia di sicurezza e di una maggior flessibilità del servizio.

Ogni spazio attività può essere oggetto di controllo e gestione domotica sia per quel che riguarda l’organizzazione delle attività sia degli adempimenti relativi alla conduzione. Attenzione infine alla scelta dei sistemi di chiusura delle docce, dei bagni e degli armadietti.

  
Prodotti e realizzazioni

Per concludere, di seguito proponiamo alcuni prodotti e realizzazioni curate da architetti e aziende del settore.

Esempio di spogliatoi stagionali, con arredi in laminato, allestito per la Piscina pubblica Trecate, a Torino. Progetto curato dall'arch. Paolo Pettene.


Spogliatoio dedicato all'area sauna del Balneum Vipiteno (BZ), progettato dall'arch. Ralf Dejaco. Arredi interni di Ra.Be Interior Design.


Spogliatoio femminile Hard Candy Fitness di Roma, il club di proprietà di Madonna, realizzato in vetro con panche rivestite in ecopelle.

Esempio di armadietto in laminato stratitificato, con finitura antigraffio, bordi smussati e spigoli arotondati. Disponibile con sistema a serratura e a chiave.

Esempio di panca spogliatoio attrezzata di seduta, schienale, appendiabiti a 6 grucce e piano appoggia borse. Una struttura per attrezzare aree spogliatoio in centri sportivi, fitness club e piscine.


  

Uno spogliatoio pensato per l’arredo sportivo, pratico, funzionale e altamente personalizzabile. Realizzato in lamiera d’acciaio di spessore totale 8/10.


Una linea di armadietti, Colour Glass, in vetro, con colori vivaci che rendono il più possibile confortevole e piacevole la sosta in spogliatoi e aree bagno ad uso pubblico.


In apertura di articolo:

L'area spogliatoio dell'Aquagranda Livigno Wellness Park, progetto del designer Simone Micheli.
  

Per approfondire

Si rimanda alla lettura del capitolo 4 di Architettura degli impianti acquatici, di Arch. Paolo Pettene, e del capitolo 5 di Architettura delle SPA, di Arch. Alberto Apostoli.

 
 
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