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Minipiscina
17.05.2013

Manutenzione, trattamento e consumo delle minipiscine idromassaggio

Tecnologie, filtrazione, trattamento e consumo delle minipiscine idromassaggio

Categorie: wellness, wellness news, attrezzature benessere, trattamento acqua,

di Sara Lisa Di Mario

Il trattamento dell’acqua è un’operazione fondamentale nelle minipiscine idromassaggio, da non confondersi con le vasche idromassaggio (si veda differenze e funzionalità nell'articolo Minipiscine idromassaggio: definizione e funzionamento).

Le minipiscine sono dotate di efficienti impianti di depurazione e, con pochi accorgimenti settimanali, si potrà sempre usufruire di un’acqua trasparente e disinfettata.

La portata delle operazioni di manutenzione e pulizia dipende ovviamente dalla frequenza e dal numero di persone che utilizza la Spa; come è facilmente intuibile, maggiore è l’impiego e la frequentazione, maggiore sarà anche l’attenzione da prestare alle qualità dell’acqua.

Il cuore della minipiscina è rappresentato da:

• l’impianto idraulico con pompe e collegamenti ai jets idromassaggio,
• l’indispensabile impianto di ricircolo e trattamento dell’acqua,
• il sistema di riscaldamento. L’impianto di filtrazione e trattamento è fondamentale, in quanto garantisce una perfetta igiene dell’acqua evitando lo sviluppo di pericolosi batteri.

Nel bordo superiore delle vasche è sempre presente uno skimmer o una griglia che raccoglie l’acqua di superficie per convogliarla nel filtro di depurazione, dove verrà trattata e in seguito re-immessa in vasca, come visibile dal disegno seguente.

Spaccato di una minipiscina idromassaggio di Catiglione Relax .

Infine, sono molti gli optional disponibili: dall’illuminazione a led per la cromoterapia, all’impianto hi-fi per l’ascolto della musica, sino alle più accessoriate vasche che dispongono anche di schermi TV LCD (a questo proposito, si legga l'articolo La tecnologia diventa minipiscina).
    

Filtrazione dell’acqua

Le minipiscine presentano, da un lato, un impianto di filtrazione che elimina in maniera meccanica le impurità più grossolane e, dall’altro, un impianto di trattamento chimico dell’acqua.

Un aspetto da considerare è che, solitamente, in un ambiente Spa, vi è la presenza di sauna o bagno turco ed è proprio dopo aver utilizzato quest’ultimi, quindi con il corpo sudato, che ci si immerge nell’idromassaggio.

L’ideale è quindi un passaggio sotto la doccia prima di qualunque immersione: il sudore è infatti il primo agente inquinante che compromette la qualità dell’acqua.

L’impianto di filtrazione va mantenuto sempre in funzione in queste attrezzature ed è necessario per eliminare tutte le particelle e i residui organici che potrebbero compromettere la limpidezza dell’acqua di una Spa, requisito fondamentale perché essa possa risultare invitante per il cliente.

Ogni tre mesi è consigliabile effettuare un ricambio dell’intero volume d’acqua, reso possibile dalla presa di fondo, collocata nel punto più basso della vasca, la quale permette di svuotare completamente la minipiscina, la quale potrà essere agevolmente riempita utilizzando una semplice canna per l’acqua.

            

Trattamento dell’acqua

L’acqua di una minipiscina a uso pubblico si deteriora di più rispetto a quella di una minipiscina delle stesse dimensioni situata, però, in un’abitazione privata, dove si presuppone una minor affluenza.

È dunque necessario effettuare una misurazione periodica dei livelli chimici dell’acqua per attuare il programma di manutenzione più adatto, tenendo sempre sotto controllo i valori del pH, del livello del disinfettante chimico presente nella vasca, senza dimenticare l’alcalinità totale e la durezza dell’acqua.

Normalmente le minipiscine idromassaggio sono dotate di un rilevatore dei livelli e di un dosatore automatico dei prodotti chimici, limitando così le operazioni di manutenzione a carico dell’utilizzatore.

In alcuni casi può risultare necessario un trattamento più intenso (generalmente denominato trattamento shock o d’urto) da effettuarsi nel caso fosse necessario ripristinare i normali livelli chimici dell’acqua, per esempio a seguito di un periodo di inutilizzo o, viceversa, dopo un periodo di utilizzo intensivo da parte di molte persone.

Tutte le funzioni della minipiscina possono essere tenute sotto controllo tramite pulsantiere di gestione e regolazione più o meno sofisticate, dotate di un'interfaccia intuitiva e semplice da utilizzare.

      

I sistemi di trattamento dell’acqua

Cloro: il cloro è il sistema più diffuso nel mondo delle piscine per disinfettare l’acqua. Si dissolve del tutto e non lascia residui minerali sulle pareti della piscina, ha una lunga conservazione ed è di facile utilizzo. Bisogna fare attenzione a rispettare le dosi e i tempi di somministrazione indicati poiché, se mal dosato, il cloro tenderà a combinarsi formando le cloroammine, sostanze che provocano odori sgradevoli e bruciore a occhi e mucose.

Bromo: il bromo è un alogeno (come il cloro) e va aggiunto nell’acqua a intervalli prestabiliti. A differenza del cloro, il bromo è efficace anche ad alte temperature e con pH più elevati. Non producendo cloroammine non causa odori sgradevoli, non irrita gli occhi e la pelle.

Ossigeno: l’ossigeno è un ottimo ossidante e disinfettante, è incolore e inodore, ma soprattutto non irrita la pelle e le mucose. È proposto, inoltre, in soluzione liquida, facilitando notevolmente il dosaggio da parte dell’utente.

Ozono: l’ozono è un sistema di sanificazione dell’acqua molto sicuro in quanto elimina il 99.9% dei microrganismi, batteri, virus e parassiti. L’impiego dell’ozono offre importanti vantaggi: non rilascia sapori o odori, non irrita gli occhi o la pelle e l’acqua è addizionata con minori prodotti chimici.

Elettrolisi del sale: il principio alla base di questo sistema è la trasformazione elettrolitica del sale in cloro che, con il minimo impiego di sostanze chimiche, garantisce la sicurezza personale e il completo rispetto dell’ambiente. Basta versare in acqua del comune sale da cucina al momento del riempimento della minipiscina e ogni qual volta il sistema stesso ne avverte la necessità.

Raggi UV: l’acqua della vasca viene convogliata attraverso l’impianto di ricircolo davanti a una lampada generatrice di raggi UV-C che bruciano microrganismi, batteri e tutte le sostanze nocive. È un sistema che consuma poca energia, consente una riduzione drastica di sottoprodotti irritanti ed è facile da installare anche post-vendita.

Biguanide: è un trattamento al cloro a base di P.H.M.B. (PoliEsaMetilene Biguanide), un potente battericida a carattere fungicida ed efficace contro una vasta gamma di alghe. Si presta al meglio a un utilizzo nelle minipiscine idromassaggio perché è particolarmente efficiente a temperature elevate. Si presenta in forma liquida e può essere versato direttamente in vasca.
  

Consumo energetico

Per funzionare, la minipiscina idromassaggio ha bisogno dell’allacciamento alla rete elettrica, che alimenta le pompe per l’idromassaggio, quelle per il sistema di ricircolo e trattamento dell’acqua e lo scambiatore di calore per riscaldare l’acqua.

Non è quindi previsto un elevato dispendio energetico, soprattutto se si acquistano prodotti a basso assorbimento.

L’elettronica della minipiscina è studiata in modo da escludere il sovraccarico energetico e la maggior parte dei modelli proposti consuma al massimo 2 kW, cioè come un normale elettrodomestico.

È molto importante anche la coibentazione termica: le vasche devono essere isolate termicamente sia nella struttura, con schiuma poliuretanica e rivestimenti rinforzati, sia nella spessa copertura termica di serie.

Questo è, infatti, fondamentale ai fini di un adeguato risparmio energetico, in quanto consente di ridurre l’utilizzo dell’impianto di riscaldamento dell’acqua.

Proprio per questo, lo spazio tra la struttura portante e il guscio acrilico è generalmente riempito con schiuma morbida porosa ad alta capacità isolante, che consente un’efficace mantenimento della temperatura dell’acqua.

Per essere più precisi, per garantire un confortevole utilizzo di una minipiscina si ha bisogno di una temperatura dell’acqua che oscilla tra i 35 e i 38°C. Normalmente uno scambiatore di calore impiega circa 7-15 ore per riscaldare l’acqua a questo livello.

Un buon suggerimento, per non disperdere il calore dell’acqua nei momenti di inutilizzo, è utilizzare una copertura isolante, che talvolta è fornita assieme alla minipiscina.

Solitamente le vasche dispongono di un riscaldatore elettrico, responsabile di gran parte del consumo energetico e ci sono anche alcuni modelli che sono predisposti sia con scambiatore sia con riscaldatore elettrico.

Anche il sistema di ricircolo è a basso dispendio energetico: con il consumo di una normale lampadina (circa 100 W), tiene l’acqua filtrata diverse volte l’ora, 24 ore al giorno o negli orari scelti.

Le minipiscine idromassaggio sono dotate di pulsanti di regolazione, disposti sul bordo, per la gestione delle differenti funzionalità della minipiscina stessa.

      

 
 
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