Scelti per voi

Foto intervista Vesmaco

Vesmaco: intervista al titolare Romano Maria Cacciani

Romano Maria Cacciani, titolare di Vesmaco, ripercorre con noi le evoluzioni vissute dalla sua azienda in 45 anni di attività

Questa intervista è pubblicata in aziende e prodotti sport, impianti sportivi, pavimentazioni sportive,

Una voce piena di passione e orgoglio, quella di Romano Maria Cacciani, fondatore e titolare di Vesmaco, mentre condivide con noi i primati, i riconoscimenti e le evoluzioni vissute dalla sua azienda in 45 anni di attività. È la voce di un uomo, quella che emerge, prima che del titolare, una voce disincantata nei confronti degli attestati e delle certificazioni che, alla fine, “assumono valore concreto – ci dice - solo se supportati da un impegno costante nella ricerca e nell’innovazione, altrimenti sono solo pezzi di carta”.

E non parla senza cognizione di causa, visto che il ciclo/sistema durflex® 101 sp roller professional è omologato FIRS (Fédération Internationale de Roller-Sports), CERS (Confédération Européenne de Roller Skating) e FIHP (Federazione Italiana Hockey e Pattinaggio).

“Non voglio essere frainteso, le omologazioni e le certificazioni sono traguardi importanti per un’azienda, qualificano chi li ha ottenuti, danno valore a un prodotto, a un sistema o tecnologia, per l’utilizzatore sono sinonimo di sicurezza e attendibilità; in linea di massima, un prodotto certificato è anche un prodotto su cui si può fare affidamento.”

Allo stesso tempo, però, i riconoscimenti non vanno presi come realtà assolute...

Sono tanti i fattori da considerare quando si parla di omologazioni, è scorretto pensare che ciò che è certificato è OK, mentre ciò che non lo è non ha valore. È un’equivalenza pericolosa. Personalmente, in alcuni casi ho persino rinunciato a richiedere certificazioni, anche se avevo tutte le carte in regola per ottenerle. A volte, non mi sono trovato d’accordo con i criteri utilizzati per il rilascio, oppure sono entrato in contatto con realtà, prodotti o aziende, che avevano ottenuto quella certificazione e non la meritavano, e vi assicuro che in quasi 50 anni ne ho viste tante. Alla fine, quello che conta davvero sono la ricerca e lo sviluppo costante in tema di prodotti e di tecnologie, e l’indispensabile riguardo verso l’utenza, che ricambia con una grande fiducia verso le soluzioni proposte dalla nostra azienda".

Quale è il segreto della vostra azienda per essere rimasti competitivi sul mercato per tutti questi anni?

“I nostri materiali vengono scelti per l’elevato grado di affidabilità ed esperienza della nostra azienda, qualità che ci hanno permesso di realizzare superfici sintetiche sportive e civili in ogni parte del mondo. La realizzazione di maggiore rilievo in materia di pavimentazioni sportive è stata quella costruita per i Campionati Mondiali di Pattinaggio Corsa dell’Aquila, nel 2004. Ricordo che fummo convocati per rifare la pista in cemento. Risposi che, se davvero volevano il solito cemento, si erano rivolti alla persona sbagliata. Se invece desideravano una pavimentazione innovativa, che assicurasse tenuta del pattino, scorrevolezza, aderenza e sicurezza per gli atleti in qualsiasi condizione ambientale, allora dovevano fidarsi di me. Gli ho presentato il sistema durflex® 101 sp roller professional, si sono presi il tempo necessario per decidere e alla fine si sono fidati. E, non per modestia, hanno preso la decisione giusta, visto che gli atleti si sono rivelati entusiasti della pista; si sono sentiti sicuri, stabili e veloci, senza timore di cadere, ed è questo che conta.”

E prima e dopo l’anno di svolta del 2004?

“Tante cose sono avvenute, tante sono cambiate. Dai Campionati Mondiali del 2004, il nostro ciclo/sistema ha riscosso un tale successo tra gli atleti, i club e le società delle oltre 40 nazioni presenti all’evento, tanto da innescare una forte domanda di piste come quella de L’Aquila. L’idea innovativa resine su asfalto ha rivoluzionato il mondo del pattinaggio, dimostrando la sua efficacia sul campo, offrendo ottimi risultati da un punto di vista tecnico e sportivo con il miglioramento dei tempi singolarmente stabiliti nonché l’abbattimento continuo di record mondiali, tanto che le Vesmaco Tracks si stanno diffondendo in tutto il mondo per la realizzazione di impianti a elevato livello agonistico.”

È dunque corretto dire che le pavimentazioni sono il vostro presente e il vostro futuro?

“Sicuramente sì, anche se nella nostra lunga esperienza nel mondo dello sport, non ci siamo occupati solo di pavimentazioni, civili e sportive, ma anche della costruzione dell’intero impianto sportivo. L’esperienza non ci mancava, la voglia di metterci in gioco nemmeno, e di esperienza ne avevamo accumulata tanta. Abbiamo costruito impianti sportivi per oltre 15 anni, cercando di donare a ogni singola realizzazione un effetto tecnico-estetico unico, senza mai smettere di produrre pavimentazioni, diventando anche posatori, con nostri operai specializzati, perché la differenza nelle pavimentazioni sintetiche non è solo nei materiali, ma anche nella posa, che rappresenta la fase più delicata e specialistica.

E non abbiamo prodotto solo pavimentazioni per il pattinaggio. In Italia, e forse anche in Europa, siamo stati i primi a produrre pavimentazioni sintetiche in resina per il tennis. L’unica pavimentazione del genere, prima dell’invenzione e diffusione del nostro sistema durflex® 200 sp (ancora oggi disponibile nella versione originale 30 years), proveniva dall’America.

A tal proposito: un aneddoto. Di recente, la FIT (Federazione Italiana Tennis) sta promuovendo la diffusione del cosiddetto Campo Veloce . Quando sono andato a vedere le caratteristiche mi è venuto da sorridere, perché altro non è che un campo in resina, come noi facciamo da oltre 30 anni. Una parte di me si stupisce ancora di quanto le nostre pavimentazioni siano innovative".

             
La pista dell'Aquila

Di seguito, alcune immagini della trasformazione della pista per i Campionati Mondiali di Pattinaggio Corsa dell’Aquila, nel 2004

     
 
       

 

Contatta aziende

VESMACO
 
Torna indietro