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Italgreen: nuovo campo da calcio in erba sintetica

a cura della redazione

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Diffusi all’estero e utilizzati nelle competizioni internazionali, i campi in sintetico di ultima generazione si stanno facendo largo in Italia, anche nel campionato di calcio di massima serie.

Per la squadra del Novara – in A dall’inizio della stagione – la rivoluzione all’insegna del sintetico è però datata 2010, con il rifacimento del campo da gioco dello stadio intitolato al campione del mondo Silvio Piola.

Dell’intervento, costato approssimativamente 600.000 euro, si è occupata Italgreen, l’azienda con sede in provincia di Bergamo, che dal 1983 produce e realizza sistemi in erba sintetica ad uso sportivo e decorativo, con una media di oltre 200 campi da calcio realizzati all’anno.

Il manto

Il sistema impiegato nel campo del Piola, il primo stadio in sintetico, in Italia, per i professionisti di A e B, è  denominato 62 Lesmo GEOfill e si compone di tre elementi essenziali.

Prima di tutto, un manto in erba sintetica di tipo monofilo, di 62 mm di altezza, costituito da fibre di spessore superiore a 200 Micron, con caratteristiche tecniche tali (le fibre sono prodotte con una filiera dall’esclusiva forma ad “S”) da permetterne l’immediato ritorno in posizione verticale durante e dopo l’uso. Le fibre utilizzate sono antiabrasive, resistenti ai raggi UV e al gelo, e di lunga durata.

Natura e tecnologia

Gli altri elementi del sistema di ultima generazione impiegato al Piola sono l’intaso di stabilizzazione, ottenuto con sabbia silicea di granulometria 0,45 ÷ 0,80 mm, che forma il primo strato necessario per “zavorrare” il manto su tutta la superficie, e l’intaso vegetale in granuli organici, denominato GEOfill® .

Quest’ultimo è composto da elementi naturali biologici ed eco-compatibili (fibre vegetali, minerali, antigelivi, antivegetativi e additivi ecologici) che, mantenendo costante l’umidità e permettendo un perfetto drenaggio, garantiscono la qualità del terreno, che risulta elastico al punto giusto e confortevole per i giocatori.

L’intaso naturale va a vantaggio anche della sicurezza degli atleti: è atossico, non abrasivo a contatto con la pelle e non irritante per gli occhi, innocuo per le vie respiratorie e anche nel caso di ingestione accidentale.

Il caratteristico odore di terriccio, inoltre, unito all’alta densità di filamenti del manto (oltre 130.000 fili d’erba al mq) e alla colorazione (è realizzato con tre diverse tonalità di verde) conferiscono al terreno di gioco del Piola una straordinaria somiglianza con l’erba naturale. Risultano, però, ridotti, rispetto a un campo naturale, i costi di manutenzione, quantificabili intorno ai 6.000 euro all’anno.

  

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