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26.08.2020

Allo stadio potrebbe arrivare l’AI

L'intelligenza artificiale consentirebbe di implementare efficientemente la sicurezza di uno stadio, garantendo al contempo efficienza e funzionalità. In particolare, implementare l’AI negli stadi permetterebbe il monitoraggio della distanza sociale, l'analisi e il monitoraggio della folla, il riconoscimento facciale, la rilevazione della temperatura corporea, il tracciamento e l'analisi comportamentale.

Categorie: sport, news sport

A cura della redazione

       

Gli stadi di tutto il mondo sono ancora paralizzati dagli effetti del COVID-19. Tifosi e spettatori non sono ancora tornati a riempire gli spalti e al momento sembrerebbe mancare un piano concreto per ritornare a una situazione pre-coronavirus, quando gli stadi erano pieni e allo sport si assisteva in presenza. Ma quanto a lungo possono sopravvivere queste strutture se restano vuote? La storia ci insegna che gli stadi, templi dello sport per eccellenza, sono in grado di riprendersi bene dai disastri, ma è possibile accelerare questo processo? Una soluzione potrebbe provenire dall’Intelligenza artificiale.

L'intelligenza artificiale, infatti, consentirebbe di implementare efficientemente la sicurezza di uno stadio, garantendo al contempo efficienza e funzionalità.

In particolare, implementare l’AI negli stadi permetterebbe:

  • Monitoraggio della distanza sociale
  • Analisi e monitoraggio della folla
  • Riconoscimento facciale
  • Rilevazione della temperatura corporea
  • Tracciamento
  • Analisi comportamentale

Tanto per fare qualche esempio, l’intelligenza artificiale può analizzare la folla come insieme, elaborando un conteggio dei presenti o una statistica di gruppo, e agevolare, per il personale, il monitoraggio relativo al rispetto della distanza sociale via video o tramite un qualsiasi dispositivo. Inoltre, l’AI consente di analizzare la temperatura corporea, evidenziando coloro che presentano temperature elevate. Ancora, l’AI agevola il riconoscimento facciale, complicato dall’obbligo di indossare le mascherine e aiuta gli addetti a identificare velocemente eventuali ‘persone di interesse’, semplicemente caricando una fotografia del soggetto in questione: qualora la persona dovesse tentare di entrare, un allarme avviserebbe gli operatori, indicando loro l’accesso e contattando le forze dell’ordine. Troppo Minority Report? Forse, ma è questa probabilmente la via del futuro.

L’investimento, senza dubbio, non sarebbe trascurabile, ma ci troviamo davanti, del resto, a un mutamento epocale: difficile immaginare che tutto torni come prima che la pandemia dilagasse, specie quando si tratta di luoghi pubblici. Ipotizzare un maggiore e più invasivo utilizzo della tecnologia potrebbe non essere così oltre la realtà.

      

 
 
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