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04.10.2018

Cosa ci insegna la crisi idrica di Città del Capo

Quando la piscina può essere una risorsa, lo strumento adatto per recuperare acqua e consarvarla in tempi bui.

Categorie: Piscine, Piscine News

A cura della Redazione

Non è una novità, ormai, che l’estate, in molte località, sia così calda e arida da portare con sé la siccità. Da generare una vera e propria crisi idrica. Il clima del mondo sta cambiando: i ghiacci si sciolgono, le temperature salgono. Accade un po’ ovunque, in Australia, in California, persino in Italia. L’anno scorso Piscine Oggi, sul numero 179, ha pubblicato una lunga inchiesta per affrontare l’argomento, intitolata “Quando la piscina è una risorsa”: un approfondimento per comprendere come far fronte a un fenomeno che d’estate si traduce in ordinanze comunali e divieti a riempire le piscine, col rischio di mandare in crisi il settore. A ForumPiscine 2018, quindi, abbiamo deciso di lanciare una nuova campagna, che poi è diventata il nostro cavallo di battaglia: la Piscina Autosufficiente.

Un nuovo modello di piscina ecosostenibile che non solo non spreca acqua ma che, anzi, la recupera. A partire dalle precipitazioni, che peraltro costituiscono l’unica fonte di acqua dolce del pianeta. Lo stesso problema, oggi, se lo pongono anche gli operatori del settore piscina e spa di Città del Capo, Capitale del Sudafrica, considerata una delle città più belle della Terra. A raccontarlo è Luke Yewen, intervistato da una rivista australiana, che spiega come la scorsa primavera la città abbia rischiato di rimanere a corto d’acqua, tanto che i capetoniani si sono visti costretti a ridurre il loro consumo d’acqua a 50 litri a persona al giorno, in pratica una doccia di 4 minuti.

Questa crisi, dice Yewen, ha allarmato molto popolazione e istituzioni, e anche a Città del Capo è scattata la medesima ordinanza che noi italiani conosciamo bene, poiché ogni estate rimbalza tra i Comuni di pressoché tutta l’area costiera (e dell’entroterra): “Non è consentito il riempimento (automatico o manuale) di piscine private con acqua pubblica, anche se la piscina è coperta”. La proibizione include sia le nuove piscine, sia quelle ristrutturate, e anche le prefabbricate. “Il cambiamento climatico – scrive Yewen – è già arrivato, non è più una teoria che appartiene al futuro. E allora noi costruttori di piscine e spa come possiamo affrontare il problema?”. L’ente nazionale australiano di ricerca Cairo, infatti, ha stabilito che il Sudafrica, come il resto del mondo, è destinato a vedere estati più calde, siccità più lunghe, meno pioggia e più eventi meteorologici estremi.

“In breve, avremo meno acqua, a fronte di una popolazione che entro il 2050 è destinata a raddoppiare. Come settore dobbiamo muoverci, dobbiamo essere agili. Se vogliamo sopravvivere dobbiamo agire ora. Abbiamo bisogno di innovazione, abbiamo bisogno di dati, dobbiamo dimostrare che le piscine possono essere una risorsa o, ancora meglio, un modo per recuperare acqua e conservarla per i periodi di siccità. O così, o temo che l’industria dovrà affrontare tempi difficili in un futuro non molto lontano”.

 
 
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