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Uomo in piscina pubblica
30.06.2018

La prevenzione degli annegamenti nelle piscine pubbliche

L'ISO ha pubblicato una serie di linee guida riguardanti i dispositivi tecnologici antiannegamento nei quali si evince che il personale incaricato di vigilare sulla sicurezza in piscina non deve mai fare affidamento esclusivamente su questi dispositivi: è sempre necessario l’intervento umano per soccorrere chi si trova in difficoltà.

Categoria: piscine, news piscine, sicurezza piscine

A cura della redazione di Sport Industry

        

I dati epidemiologici attualmente disponibili dimostrano che, nonostante la presenza di personale deputato al salvataggio dei bagnanti, l’annegamento è ancora un problema concreto per le piscine pubbliche.

Studi dimostrano che i rischi esistono sempre e che per numerosi motivi (fisiologici, cognitivi, architettonici, organizzativi ecc.) i bagnini possono trovarsi in difficoltà quando osservano i nuotatori. Informare i bagnanti può contribuire a garantire la loro sicurezza, così come agire preventivamente per evitare che si verifichi un incidente.

Al di là del fattore umano, tuttavia, il mercato offre un’altra possibilità: sistemi computerizzati programmati per individuare potenziali incidenti in acqua. Ad ammonire circa l’utilizzo di tali sistemi, tuttavia, è l’International Organization for Standardization che ha pubblicato una serie di linee guida, requisiti di sicurezza e metodi di controllo per utilizzare al meglio questi dispositivi. L’ISO sottolinea che questi sistemi non salvano le persone dall’annegamento: è sempre necessario l’intervento umano per soccorrere chi si trova in difficoltà.

Installare dispositivi simili non può essere un pretesto per ridurre il fattore umano nelle piscine. Questi dispositivi, del resto, non sono in grado di prevedere tutti i potenziali incidenti che possono verificarsi in acqua. Sebbene l’attuale stato dell’arte non consenta un’efficacia del 100%, per diversi anni queste tecnologie hanno dimostrato il loro valore in tutto il mondo, aiutando regolarmente i bagnini a identificare potenziali incidenti.

Tra le buone pratiche da seguire quando si ha a che fare con dispositivi simili, spiega l’ISO, bisogna tenere presente che, mentre è possibile adattarli a una piscina già esistente, considerarli in fase di progettazione è la strada migliore. Al fine di migliorare realmente i livelli di prevenzione, inoltre, i sistemi computerizzati sono progettati per monitorare continuamente l’invaso, rilevare in maniera matematica le masse solide, senza traiettoria, che giacciono sul fondo della piscina, innescare elettronicamente un allarme in caso di riscontro positivo, limitare i falsi allarmi differenziando automaticamente le masse solide dal gioco di luci e ombre proiettato sul fondo e distinguendo, senza la necessità di alcun intervento umano, le masse solide immobili al di sopra e sotto la superficie dell’acqua.

Attenzione però: il personale incaricato di vigilare sulla sicurezza in piscina non deve mai fare affidamento esclusivamente su questi dispositivi poiché hanno dei limiti e, come tutte le macchine o i software, possono essere compromessi. Il loro scopo è assistere il bagnino nel rilevare gli incidenti da annegamento e reagire il più velocemente possibile, risparmiando secondi preziosi.

     

 
 
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