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01.10.2012

Project financing: riferimenti di mercato per gli impianti sportivi

di Pasquale Marasco, componente dell’Unità Tecnica Finanza di Progetto

Questo articolo è inserito in news sport, mercato impiantistica sportiva, finanziamenti e bandi,

Il mercato delle opere pubbliche, nell’ultimo decennio, ha subito una grande trasformazione. Infatti, sono state introdotte nuove normative che hanno cambiato le procedure di affidamento e i meccanismi di selezione delle imprese: il project financing, l’introduzione della figura del contraente generale, l’appalto integrato, la locazione finanziaria immobiliare in costruendo e, più di recente, il contratto di disponibilità.

Tutto ciò ha posto le basi per un maggiore coinvolgimento dei privati in relazione alla partecipazione finanziaria e alla gestione delle opere realizzate. Tutti fattori che hanno contribuito a cambiare ulteriormente i rapporti tra domanda ed offerta.

Si deve tenere presente che, tra il 2008 e il 2011, gli investimenti per opere pubbliche del settore pubblico allargato hanno subito una riduzione di circa il 27 per cento (valori nominali).

Nel grafico: investimenti OO.PP. nel settore pubblico allargato (fonte Cresme)
        

L’attuale congiuntura, nonché la firma del fiscal compact, può indurre a pensare che si confermi nei prossimi anni il trend di riduzione della spesa destinata agli investimenti nel settore pubblico allargato.

In tale contesto diviene sempre più importante la collaborazione fra parte pubblica e parte privata per colmare la riduzione delle risorse finanziarie con l’utilizzo del Partenariato Pubblico Privato (PPP).

Tra il 1995 e il 2011 è possibile individuare una forbice sempre più ampia tra due indicatori, il numero delle opere e il valore ad esso connesso. In particolare, tra il 2001 e il 2004, primi anni di operatività della legge obiettivo, si è assistito ad un incremento continuo dell’importo in gara trainato dalle grandi infrastrutture strategiche da realizzare con lo strumento del contraente generale (p.e. alcuni macro lotti della Sa-Rc): circa 21 miliardi e mezzo di euro nel 2001 (+8,5% rispetto all’anno precedente), 24 miliardi di euro nel 2002 (+13,5%), quasi 34 miliardi di euro nel 2003 (+38%) fino a raggiungere il picco massimo registrato sino ad oggi di oltre 37 miliardi di euro nel 2004 (+11%).

Nel 2005 si registra un’inversione di tendenza con un calo complessivo della spesa che dura fino al 2007, quando si assesta al di sotto dei 29 miliardi di euro (-9,7%), in stretta correlazione con il rallentamento delle iniziative legate al programma straordinario. A partire dalla seconda metà del 2007 si assiste, invece, ad una ripartenza, con un mercato che supera la soglia dei 31 miliardi di euro nel 2008 (+9%), livello di spesa confermato nel biennio successivo e superato nel 2011.

Tale evoluzione è dovuta alla polarizzazione delle risorse pubbliche nelle grandi infrastrutture a fronte di una contrazione degli investimenti nelle medie e piccole opere.

     
Il Mercato del PPP

Dal 2002 al 2011 sono state bandite più di 10 mila gare in PPP per un valore complessivo di circa 52 miliardi di euro (importi messi a gara). Si è passati da poco più di 300 gare per un ammontare di circa 1,4 miliardi di euro nel 2022 a quasi 3.000 gare per un importo di circa 14 miliardi di euro nel 2011.

Come già detto la crescita della domanda è causata dai vincoli di bilancio e dall’aumento degli attori pubblici che si affidano al PPP. Tale trend può nascondere alcuni problemi connessi alla crescita, che consistono nell’utilizzare il PPP come strumento di fund raising e non come meccanismo volto alla realizzazione della migliore opera pubblica destinata a offrire servizi di qualità ai cittadini.

Il PPP è aumentato anche come incidenza rispetto al mercato delle opere pubbliche, passando dal 6% del primo anno a circa il 45% del 2011. I valori sono i più alti realizzati negli ultimi dieci anni, all’interno di un forte trend ascendente.

I dati sui bandi, tuttavia, non sono sufficienti a delineare pienamente il mercato, infatti vi è una crescente differenza trai dati sulle aggiudicazioni con PPP, che crescono anch’esse, ma a velocità molto più ridotta. Tale differenza è ancora più forte se vengono presi i dati dei finacial closing che hanno un andamento da random walking.

Nel grafico: andamento delle gare di PPP (fonte Cresme)
   

Il numero dei bandi di gara è probabilmente, come già detto, un rilevatore dell’assenza di risorse di finanza pubblica, pertanto gli Enti Locali, in Italia come in altri Paesi europei, hanno interpretato il PPP in una duplice chiave:

  1. strumento di finanza sostitutiva;
  2. meccanismo per allocare il debito fuori bilancio coerentemente con quanto fissato da Eurostat (vedi SEC 95).

La ridotta percentuale di finacial closing rispetto ai bandi porta con sé diverse spiegazioni: scarsa capacità di programmazione, competenze tecniche, legislazione non favorevole, ecc..

La sfida da affrontare nei prossimi anni è quella di incrementare la redemption ai closing, attraverso una maggiore formazione delle Pubbliche Amministrazioni nell’utilizzo del PPP, a cui si aggiungono anche perfezionamenti della legislazione per favorire la bancabilità dei progetti.

Nel grafico: percentuale PPP su OO.PP. (Cresme)
      

Testi e foto sono stati forniti da SpazioSport, il trimestrale di CONI Servizi dedicato all’Architettura per lo Sport . In particolare, questo articolo è inserito nel n°2 del 2012 , che approfondisce la problematica del project financig attraverso articoli specialistici, elaborati da esperti al massimo livello, docenti universitari e membri di organismi ufficiali in materia.

                
Per approfondire l'argomento si rimanda alla lettura dell'intervista all’avvocato Giuseppe Velluto, esperto di project financing, con il quale abbiamo approfondito l'evoluzione di questo strumento finanziario e i nuovi fattori di sviluppo introdotti dai recenti decreti, con particolare riferimento al settore dell’impiantistica sportiva, e dell'articolo pubblicato su Sport Industry Magazine n°9, luglio-settembre 2012

 
 
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