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“Un esempio di architettura sportiva moderna e innovativa che fa onore alla Juventus”, ha affermato il sindaco di Torino, Piero Fassino, intervenuto, l’otto settembre, all’inaugurazione del nuovo stadio bianconero.
Marco Balich, già protagonista di Torino 2006, ha firmato l’atteso spettacolo, intessuto di complesse coreografie, show di luci e nostalgici filmati che hanno attraversato la storia della famiglia Agnelli, della Juventus e del calcio.
Prima della squadra, che ha giocato un amichevole con il Notts County, sono scesi in campo molti degli uomini che hanno fatto grande la Juventus (un cameo il duetto Boniperti - Del Piero), per ricordare, con il contributo di musica, immagini e coreografie, alcuni dei momenti più importanti per la società, dall’anno della fondazione – il 1897 – ad oggi: dalle vittorie più entusiasmanti – i ventinove scudetti (ventisette, però, per la giustizia sportiva) – alle vittime del tragico crollo dell’Heysel, a Bruxelles.
Con il nuovo stadio, ancora senza nome, “scriviamo oggi un nuovo capitolo di questa leggenda che ha scaldato i cuori di intere generazioni – ha dichiarato il presidente della società, Andrea Agnelli, al centro dello stadio gremito (41.000 posti a sedere) – una leggenda che oggi entra in casa sua.” E che avvicina l’Italia del calcio ai grandi club europei, proprietari degli stadi in cui giocano.
Per le soluzioni impiatistiche adottate, che, per esempio, avvicinano il pubblico al campo di gioco (da una distanza minima di 7 metri e mezzo a una massima di 49 metri) e lo liberano dalle barriere, per gli svariati servizi offerti nei 355 mila mq di superficie totale, per gli innovativi criteri gestionali, il nuovo impianto, costato alla Juventus 105 milioni di euro, ma complessivamente circa il doppio, è da molti indicato come una rivoluzione nel panorama dell’impiantistica sportiva italiana.
Contribuirà anche ai successi dei bianconeri? La prima vera competizione tenuta sul nuovo terreno (4 a 1 contro il Parma, l’11 settembre) fa ben sperare i tifosi.
Un approfondimento nel prossimo numero di Sport Industry Magazine, in uscita a dicembre.
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