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12.07.2011

Libro Bianco sullo sport: intervista al presidente Coni Emilia Romagna

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di Lucia Dallavalle

(17 giugno 2011) Punto finale di un lungo percorso di condivisione, ma soprattutto punto di partenza per una nuova politica sportiva: il Libro Bianco per lo sport in Emilia-Romagna, che recepisce gli indirizzi europei in materia di sport.

In occasione della presentazione ufficiale, avvenuta lo scorso 17 giugno a Bologna, abbiamo posto alcune domande a William Reverberi, presidente del Coni Emilia Romagna, sul significato dell’iniziativa.
             

  1. Alla stesura del Libro Bianco hanno collaborato tutti i soggetti che operano sul territorio, ma l’impulso alla realizzazione è venuto dal Coni. Quali obiettivi vi siete prefissi?
  2. Quindi può intendersi come primo passo verso una nuova politica sportiva e anche verso una nuova legge regionale per l'Emilia Romagna?
  3. Quali sono le aree in cui è più opportuno investire per promuovere la cultura sportiva?

    

1- Alla stesura del Libro Bianco hanno collaborato tutti i soggetti che operano sul territorio, ma l’impulso alla realizzazione è venuto dal Coni. Quali obiettivi vi siete prefissi?

Al Libro Bianco hanno lavorato soprattutto i nostri comitati provinciali Coni di tutta l'Emilia Romagna. L'obiettivo che ci siamo posti è quello di riuscire a richiamare l'attenzione di tutto il mondo sportivo, ma soprattutto di quello politico, di quanti sono chiamati a governare le nostre comunità, a quelle che sono le problematiche dello sport, ma anche a quelle che sono le opportunità dello sport. Quindi non vuole essere una provocazione, ma una proposta per metterci intorno a un tavolo e tentare di costruire in Emilia Romagna un nuovo modello di sport che consenta di guardare al futuro soprattutto ai nostri ragazzi più giovani.

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2- Quindi può intendersi come primo passo verso una nuova politica sportiva e anche verso una nuova legge regionale per l'Emilia Romagna?

Deve essere il primo passo per una nuova politica sportiva e deve anche - mi auguro - essere il primo passo per una nuova Legge Regionale sullo sport. Non è che l'attuale legge regionale sullo sport non sia stata buona, però è nata prima della modifica dell'articolo quinto della costituzione. Quindi, per quella modifica ed i poteri che sono stati dati alle Regioni, ma soprattutto per quello che oggi è l'indirizzo di andare verso il federalismo, credo che si debba fare una legge che tenga conto anche di quello che può essere un federalismo sportivo sano, corretto, che aiuti i giovani a crescere.

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3- Quali sono le aree in cui è più opportuno investire per promuovere la cultura sportiva?

Credo che fondamentalmente siano due le aree: una è il mondo della scuola, e noi già investiamo con il progetto dell'alfabetizzazione; l'altro è il mondo delle società sportive. Sono due aree importanti, aree dove, oltre a fare attività sportiva e mirare anche al raggiungimento di risultati di eccellenza, è forte la possibilità di favorire l'integrazione tra i ragazzi. Con la scuola abbiamo avviato un discorso importante; riguardo alle società sportive, credo che in questi ultimi tempi, da parte di tutti, ci sia stata una disattenzione alle problematiche che le nostre società si sono trovate di fronte, anche a causa della crisi economica.

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