Stadi e arene polifunzionali

impianti sportivi e stadi progettati da Zaha Hadid per le olimpiadi
03.10.2013

Approfondimento su: gli impianti sportivi progettati da Zaha Hadid per le Olimpiadi

Una panoramica sulle opere olimpioniche dell’architetto e designer irachena

Categorie: sport, sport news, impianti sportivi, stadi e arene,

di Rita Cesarini

In occasione dei Giochi Olimpici nascono strutture sportive di alta qualità, non solo dal punto strutturale, ma anche architettonico.

La lista degli architetti che hanno contribuito alla realizzazione di opere che hanno ospitato competizioni olimpioniche è molto ricca, e Zaha Hadid è certamente un nome di spicco tra questi.

Architetto e designer di origini irachene, Zaha Hadid lavora a stretto contatto con il socio Patrik Schumacher, guidando uno studio di progettazione dove risulta centrale la fusione tra architettura, paesaggio e i suoi aspetti geologici e topografici.

Ed è seguendo proprio questo filo conduttore che Zaha Hadid ha dato vita all’Aquatics Centre, la struttura che ha ospitato le gare di nuoto, nuoto sincronizzato, pallanuoto e tuffi durante le Olimpiadi di Londra 2012 e al quale abbiamo dedicato un articolo ( Verso Londra 2012: nasce la piscina olimpica di Zaha Hadid ).

L’impianto, durante i Giochi Olimpici, è stato in grado di ospitare 17.500 persone per ciascun evento, una capacità che è stata ridotta drasticamente al termine delle competizioni.

Al suo interno sono presenti tre vasche, due da 50 m con piani mobili e corsie di separazione, e una per i tuffi, le cui tavole sono poste ad altezze variabili tra i 3 e i 10 metri e sono state costruite in loco ottenendo un design fluido e originale.
 

Il centro olimpico per i giochi estivi

Un altro progetto in chiave olimpica realizzato da Zaha Hadid è il Nanjing Youth Olympic Centre , la cui costruzione è partita nel 2011 e terminerà nel 2014, in tempo per i Giochi Olimpici giovanili estivi.

La superficie totale sulla quale sorgerà il centro è di 465.000 metri quadrati, dei quali 136mila saranno occupati da un hotel, 106.500 da un centro congressi, 122.500 da uffici e altri servizi, mentre è prevista anche un’area di 100mila metri quadrati che sarà dedicata al parcheggio.
 

Uno stadio per Tokyo

Come risaputo, nel 2020 le Olimpiadi si svolgeranno a Tokyo e potranno contare su una struttura d’eccezione, ovvero il New National Stadium, un impianto di 290mila metri quadrati nato da un progetto dell’architetto Hadid attualmente in via di costruzione.

Una volta terminato, lo stadio sarà caratterizzato da un design elegante e dinamico e sarà tangibile la sintesi tra la struttura e il contesto urbano in cui verrà collocato.

La particolarità dello stadio è risiede nell’utilizzo di energie rinnovabili, come l’illuminazione naturale, la produzione di energia fotovoltaica e l’uso di energia geotermica, un punto d&rsquoincontro tra design, tecnologia e ambientale.

L’innovazione dell’impianto non è limitata a questo. Al suo interno sarà presente anche un museo, richiesto espressamente dal Japan Sports Council, che andrà a costituire una piazza elevata a uso pubblico, una piazza che diventerà un nuovo luogo di ritrovo urbano, che potrà essere utilizzato da tutti per attività che vanno oltre gli eventi sportivi legati allo stadio.

Il progetto ha vinto un concorso internazionale ed è stato scelto non solo grazie al design eccezionale proposto, ma anche in quanto "in grado di esprimere in modo maestoso lo spirito innovativo della Nazione".

Uno spirito guidato dalla volontà, come affermato da Masato Mizuno (Tokyo 2020 LOC CEO), di far diventare la città una comunità olimpica, coinvolgendo persone di tutte le età al fine di diffondere i valori che permeano le Olimpiadi: amicizia e rispetto reciproco.

A questi obiettivi ambiziosi però, la popolazione giapponese ha risposto con un flebile sostegno, ancora costretta ad affrontare le conseguenze dello tsunami del 2011 e della crisi economica globale.

Nonostante ciò, Tokyo prevede l’utilizzo di 35 sedi differenti per le competizioni olimpioniche del 2020 e, di queste 35, 20 strutture saranno da costruire da zero.

Un’operazione che muoverà ingenti somme di denaro ma che, allo stesso tempo, garantirà anche grandi opportunitò di lavoro, sia per operai sia per fornitori di prodotti e servizi.
  

Per approfondire

Chi fosse interessato ad avere maggiori informazioni in merito ai progetti di Zaha Hadid può consultare il suo sito web, sempre aggiornato, mentre per leggere l’articolo originale dell’intervista a Masato Mizuno, consigliamo la lettua del sito psam.uk.com

 
 
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