Ricerche e studi scientifici

Dati sull'attività fisica in Europa
26.04.2017

Dall'Unione Europea i nuovi dati sull'attività fisica

I dati emersi durante il Plenary Meeting mostrano una situazione di emergenza sanitaria che costa all’Unione Europea qualcosa come 210 miliardi di euro all’anno.

Categorie: sport, news sport, i numeri della pratica sportiva, ricerche e studi scientifici,

A cura della redazione di Sport Industry

           

Durante il Plenary Meeting della Piattaforma d’azione europea per l’alimentazione, l’attività fisica e la salute dell’EU, svoltosi a Bruxelles lo scorso 9 marzo, sono stati svelati nuovi dati statistici riguardanti le malattie cardiovascolari e degli stili di vita in Europa.

Il meeting, che riunisce diverse organizzazioni europee (dall'industria alimentare alle associazioni di tutela dei consumatori impegnate a contrastare le attuali tendenze nel campo dell'alimentazione e dell'attività fisica), ha rivelato che, nel 2015, i casi di patologie cardiovascolari sono stati 6,1 milioni e i decessi ricondubicili a essi ben 1,8 milioni. Circa 49 milioni di cittadini europei, nel corso dello stesso periodo di tempo, hanno convissuto con tali malattie. In termini economici, si tratta di un’emergenza sanitaria che costa all’Unione Europea qualcosa come 210 miliardi di euro all’anno.

La popolazione è esposta al rischio di ammalarsi e morire soprattutto a causa di fattori comportamentali, riconducibili in particolar modo all'alimentazione scorretta, i cui effetti nocivi sono amplificati dalla sedentarietà.

          

Approfondimento sull'attività motoria

Il Plenary Meeting ha svelato anche che, nel corso del 2014, quasi la metà della popolazione europea dai 18 anni in su (49,8%) non ha svolto alcuna forma di esercizio fisico o sport e che solo un terzo (29,9%) ha mediamente dedicato due ore e mezzo alla settimana a qualche forma di attività, che comprende anche l’utilizzo della bicicletta come mezzo di trasporto.

Gli esperti hanno sottolineato che la quantità di tempo dedicata all’attività motoria tende a diminuire con l’avanzare dell’età e ad aumentare in modo direttamente proporzionale al livello di istruzione scolastica.

Complessivamente, nei paesi dell'Unione Europea, il 40,5% delle persone che hanno studiato di più dedicano almeno due ore e mezzo alla settimana all’attività motoria, contro il 19,2% dei soggetti con un basso livello d’istruzione.

           

 
 
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