Norme e leggi per l'impiantistica sportiva

18.04.2012

Energie rinnovabili elettriche: due nuovi decreti

a cura della redazione

Questo articolo è pubblicato in complementi per l'impiantistica sportiva, norme e leggi, energie rinnovabili e impianti sportivi,

Varati dal Ministro dello Sviluppo Economico, Corrado Passera, in concerto con il Ministro dell'Ambiente, Corrado Clini, e dell'Agricoltura, Mario Catania, due schemi di decreti ministeriali in materia di energie rinnovabili elettriche.

Come si legge nella presentazione ufficiale, i decreti partono da tre premesse fondamentali. La prima è in sostanza un assunto: "Le Energie Rinnovabili elettriche sono un pilastro fondamentale della strategia energetica italiana per il Governo italiano, che intende superare gli obiettivi europei ‟20-20-20".

La seconda premessa guarda agli anni passati, considerando l'approccio finora seguito come "non ottimale, soprattutto in termini di costi per il Paese". In questo specifico caso, infatti, il decreto vede come controproducente la "focalizzazione su rinnovabili elettriche (più semplici da sviluppare) rispetto a rinnovabili termicheed efficienza energetica (economicamente più efficienti)". Lo sviluppo viene dunque considerato prematuro: "non si è tenuto conto che i costi delle tecnologie rinnovabili sono in forte diminuzione. Se, invece del boom di impianti fotovoltaici nel 2010-2011, avessimo favorito un andamento graduale e crescente su un arco di 6 anni (2010-2015), avremmo potuto installare oltre il doppio degli impianti a parità di spesa".

"Gli incentivi su rinnovabili elettriche, molto generosi e molto superiori agli standard europei - si legge sempre nella presentazione - hanno comportato una mancanza di adeguati meccanismi di programmazione dei volumi, con conseguente rapida crescita impianti installati e costi sulla bolletta, ad oggi, di 9 M.di €/anno, 170 M.di € cumulati (di cui il solare rappresenta circa il 65%)".
         
          

Come si muoverà dunque il Governo? La risposta si legge nella terza premessa, che recita: "Occorre continuare a sviluppare le energie rinnovabili con un approccio alla crescita più virtuoso, basato sull'efficienza dei costi e sulla massimizzazione del ritorno economico e ambientale per il Paese".

È in questo contesto che si inseriscono i due Decreti Ministeriali emanati, che vanno a ridefinire il sistema incentivante per le rinnovabili elettriche. Vediamo dunque, in estrema sintesi, i punti salienti dei due decreti:

DM Incentivi a Rinnovabili elettriche non Fotovoltaiche
  1. Livelli di incentivo convergenti verso media europea
  2. Introduzione di meccanismi per governare la nuova potenza annua installata, evitando crescita eccessivamente veloce (come da schema sotto riportato)
  3. Mix tecnologie allineato al Piano d'Azione Nazionale (PAN), con incentivazione tecnologie "virtuose"
  4. Crescita graduale e controllata della spesa per incentivi a rinnovabili elettriche non fotovoltaiche fino a 5-5,5 M.di €/anno (da ~3,5 attuali) e successiva stabilizzazione entro il 2020
  5. Entrata in vigore da 1/1/2013
         
 
DM Incentivi Fotovoltaico (“Quinto conto energia”)
  1. Livelli di incentivo convergenti verso media UE e in graduale accompagnamento verso la "grid parity"
  2. Introduzione di registri per governare la potenza annuainstallata, comunque su livelli ancora molto elevati (2-3.000 MW/anno, puntiamo a rimanere ilsecondo mercato mondialedopo la Germania). Si veda lo schema sotto riportato.
  3. Orientamento verso applicazioni "virtuose" che stimolano l'efficienza energetica, l‟innovazione, danno benefici ambientali e creano opportunità di risparmio sulla spesa energetica per le PMI
  4. Innalzamento spesa annuale a 6,5 MLD€ (500 milioni in questo Conto energia. In seguito: eliminazione incentivi grazie a raggiungimento “grid parity”)
  5. Entrata in vigore dal 1°luglio 2012 salvo il raggiungimento dei 6 M.di € di spesa in data successiva
Per approfondire l'argomento , si consiglia la lettura della Presentazione dei decreti ministeriali in materia di rinnovabili elettriche e la "lettera" pubblicata dal Direttore di FIRE, Federazione Italiana per l'uso Razionale dell'Energia, estrapolata dall'ultima newsletter della Federazione e allegata a questa notizia.
Per una trattazione completa, infine, si può consultare il sito governativo dello Sviluppo Economico

 
 
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