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a curda della redazione di Sport Industry
Portare avanti il dialogo tra istruttori degli allenatori, esperti di preparazione fisica, tecnici e scienziati del calcio per stabilire insieme delle linee guida sulla preparazione fisica nel calcio.
La necessità di avere linee guida condivise e di integrarle nei percorsi di formazione degli istruttori è emerso durante Fitness for Football, il seminario in corso di svolgimento a Baku in Azerbaigian che riunisce 17 federazioni affiliate alla UEFA.
Vi è infatti un rapporto molto stretto tra la condizione fisica e lo sviluppo delle doti calcistiche; una migliore preparazione può prevenire gli infortuni, mentre una crescita a lungo termine dei giocatori può promuovere qualità tecniche e condizioni fisiche migliori.
"Non vogliamo atleti migliori, ma calciatori migliori", ha esordito Apold-Aasen, direttore del reparto di fisiologia del Centro di eccellenza calcistica norvegese, parlando del concetto di prestazioni a elevata stabilità e spiegando che la preparazione fisica può essere collegata alle qualità individuali e di squadra, fattori essenziali per la crescita dei giocatori.
Non atleti, ma calciatori migliori anche perché il gioco del calcio ha delle specificità e delle unicità che lo distinguono dagli altri sport, per cui ha bisogno di una preparazione specifica che vada incontro alle esigenze dei calciatori.
"Gli allenamenti nel calcio - come ha precisato Berti Vogts, selezionatore della nazionale dell'Azerbaigian - non possono essere quelli dell'atletica leggera: la preparazione fisica deve essere specifica per il calcio . Per questo motivo, ritengo che tutte le squadre professionistiche debbano avere un preparatore atletico qualificato, perché i calciatori funzionano in maniera diversa”
Un preparatore atletico qualificato che vada a unirsi allo staff di medici, fisioterapisti, ai massaggiatori, ai collaboratori tecnici e agli psicologi di cui un club o di una squadra nazionale già si avvale.
Un altro dato interessante è emerso dalle federazioni più piccole, che si trovano sovente costrette a impiegare specialisti stranieri per la formazione dei preparatori locali. In questi paesi, soltanto la metà dei club della massima divisione dispone di un preparatore atletico.
Altro problema è come compensare, da un punto di vista atletico, la carenza di attività all'aperto svolta dai bambini di oggi, visto che il calcio getta le basi atletiche nell'infanzia e nell'adolescenza.
Le attività del seminario verteranno anche sullo sforzo fisico che il calcio comporta, sugli infortuni e sulla loro prevenzione, a livello di prima squadra e di squadre giovanili, nonché sullo sviluppo del calciatore a lungo termine.
Leggi la notizia completa pubblicata sul sito della UEFA
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