Aziende e prodotti

Foto intervista Mondo World Wide

Mondo Worldwide: il segreto per diventare (e rimanere) un'azienda di successo

Intervista al Presidente di Mondo Worldwide Maurizio Stroppiana

Questo articolo è inserito in aziende e prodotti sport

Un’azienda nel settore sportivo dal 1948 che, da produttrice di palloni per la Pallapugno, è riuscita a diventare un Gruppo Internazionale composto da 30 consociate dislocate tra Europa, America e Asia, con oltre 15000 collaboratori e 11 impianti produttivi per la commercializzazione dislocati in almeno 196 paesi.

Si pensi che in un anno sono circa 150.000 gli atleti professionisti e non che si allenano e gareggiano su pavimenti e con attrezzature sportive di produzione di questa storica azienda, che attualmente conta 211 brevetti, migliaia di piste nei cinque continenti tra indoor e outdoor e 50 milioni di palloni all’anno.

Quale sia il segreto per rimanere sul mercato per un tempo così lungo, non solo prosperando, ma anche crescendo a livelli che rasentano l’incredibile, tanto da essere scelta come Fornitore Ufficiale dei Giochi Olimpici per 10 volte consecutive: da Montreal 1976 a Londra 2012, lo abbiamo chiesto al Dr. Maurizio Stroppiana, Presidente di questa storica azienda ancora a carattere famigliare: Mondo World Wide.

Il Dr. Stroppiana ha ripercorso con noi le tappe fondamentali di un’ascesa che ancora non è finita, regalandoci consigli per essere e rimanere leader, e donandoci una visuale privilegiata ed esclusiva sull’impiantistica sportiva del passato, del presente e del futuro.

Può ripercorrere, sinteticamente, i passi che hanno portato la vostra azienda a diventare “Mondo World Wide”, un gruppo di tale importanza da essere riconosciuto anche al di fuori dei confini nazionali?

“La chiave di svolta per il nostro gruppo sono stati, e sono tutt’ora, i Grandi Eventi Sportivi. I primi investimenti risalgono, in Italia, al 1972, quando è stata realizzata la prima pista di atletica a Mantova, mentre per quanto riguarda l’estero, il primo investimento è stato con i Giochi Olimpici’76, a Montreal, che hanno costituito un vero e proprio volano per le nostre piste di atletica e per le nostre pavimentazioni in gomma.

La decisione di investire all’estero e di farci conoscere sul piano internazionale deriva da una volontà precisa dei fondatori del nostro gruppo, mio zio e mio padre, che hanno creduto nei loro prodotti tanto da farli diventare punti di riferimento per il settore sportivo in tutto il mondo. Il loro è stato un vero e proprio lavoro sul campo: hanno girato il mondo, visitando paesi esteri anche molto distanti dalla nostra realtà, per conoscerne in prima persona i mercati e comprenderne le esigenze.

Ma prima ancora di entrare nel settore degli impianti sportivi, la Mondo era un’azienda produttrice di palloni. Abbiamo iniziato il nostro cammino con la produzione di palloni per la Pallapugno (gioco molto praticato nelle nostre Langhe) e poi continuando con quelli da gioco. Solo per fare qualche esempio: i Supertele e i Supersantos sono prodotti nostri, così come i famosi palloni Italia ’90.

Penso che la chiave del nostro attuale successo sia da ricercare, da una lato, sicuramente nell’esperienza acquisita, nella capacità di proporre prodotti sempre nuovi e innovativi, ma anche, dato da non sottovalutare, nella possibilità di offrire al cliente l’allestimento completo di impianti sportivi, dalle pavimentazioni alle sedute, dai tabelloni elettronici agli ostacoli, dalle panchine alle porte ai canestri… per un pacchetto chiavi in mano”.

La presenza sul mercato italiano da un periodo così lungo permette di avere uno sguardo privilegiato sulle evoluzioni compiute da questo settore. Dall’alto della vostra esperienza, come si è evoluto il mercato dell’impiantistica sportiva in Italia, soprattutto in relazione ai vostri settori di competenza?

“Per quanto riguarda le pavimentazioni, la prima evoluzione nel settore dell’impiantistica è avvenuta nel ’68, quando l’azienda 3M propose la prima pista in sintetico, e noi ne proponemmo una nel materiale che meglio conoscevamo: la gomma. Un prodotto che ci ha permesso di entrare da giganti nel settore impiantistico. La seconda rivoluzione è avvenuta in anni più recenti, a cavallo tra gli anni ‘90 e il 2000, quando la FINA ha approvato l’erba sintetica per la pavimentazione di campi da calcio, facendo letteralmente decuplicare il mercato. Anche in questo caso, abbiamo proposto prodotti, brevettati e d’avanguardia, che ci hanno dato soddisfazioni anche all’estero, in Francia, Germania, Stati Uniti”.

Per il 10° anno consecutivo siete stati scelti come fornitori ufficiali delle Olimpiadi. Quale significato assume per la vostra realtà aziendale in termini di prestigio, di visibilità e di business?

“Essere scelti di anno in anno è un grande onore. Ci da l’opportunità di continuare a migliorarci, a proporre prodotti sempre nuovi, mettendo in risalto le nostre capacità in tutto il mondo. Il segreto risiede innanzitutto nel contatto costante con le federazioni (prime tra tutte quella dell’atletica, del basket, ora anche del football, ma non solo); essere sempre aggiornati sulle esigenze delle federazioni, sulle normative nazionali e non, ci permette di proporre sempre prodotti e soluzioni all’altezza delle aspettative ovunque ci volgiamo, persino in Cina o in Russia. Senza contare che investiamo moltissimo nell’assunzione e nella formazione di ingegneri, tecnici e professionisti specializzati, così da poter contare su un team di lavoro sempre all’altezza delle nuove sfide che incontriamo sul nostro cammino. Si pensi che ogni anno il 6% degli investimenti del Gruppo viene destinato alla ricerca”.

Sulla base della vostra esperienza come fornitori ufficiali, qual è l’influenza del mercato italiano dell’impiantistica sportiva rispetto ai mercati esteri? Come è percepito il nostro mercato all’estero?

“I prodotti italiani sono percepiti come più costosi, rispetto ad esempio a quelli proposti da tedeschi, americani, cinesi, però sono visti come più innovativi. Noi italiani abbiamo un grande vantaggio sul resto del mondo: siamo disponibili. Siamo disposti a creare un prodotto su misura se il cliente ce lo chiede, siamo disposti a impiegare tempo e denaro per creare un prodotto artigianale, dal design che lo rende unico. I prodotti italiani vengono percepiti come frutto di una ricerca costante, soprattutto proprio dal punto di vista del design. Un esempio è dato dalle sedute che abbiamo fornito per il nuovo Stadio della Juve, il cui progetto è stato curato su misura”.

A proposito di sedute, recentemente avete concluso un’importante fusione con la ditta Venelli Seating, storica azienda produttrice di sedute per grandi impianti sportivi. Cosa ha significato per la vostra azienda?

“Ha significato molto. Grazie a questa fusione stiamo aggredendo il mercato francese. In Francia si stanno infatti preparando per i Campionati Europei del 2016, e hanno in progetto la ristrutturazione di 10 stadi e la costruzione ex-novo di ulteriori 2/3 stadi. Abbiamo già ottenuto il lavoro per tre di questi stadi, ma puntiamo ancora più in alto”.

Infine, una domanda sul futuro: quali evoluzioni prevedete per il settore dell’impiantistica sportiva?

“Sicuramente, il futuro dell’impiantistica sportiva è rappresentato dagli impianti sportivi polivalenti, in grado di ospitare eventi a differente destinazione: dai concerti alle gare di atletica ai tornei di basket. Le tecnologie esistono. Come azienda abbiamo soluzioni tecniche in grado di trasformare un parterre in uno spazio capace di accogliere eventi diversi, possiamo fornire sedute modulabili, così da occupare di volta in volta maggiore o minore spazio. Il vantaggio di questi nuovi impianti polifunzionali è innegabile, sia dal punto di vista della gestione, sia della costruzione.

Altra direzione in cui si sta muovendo il settore è la sostenibilità ambientale. Diventa sempre più necessario realizzare prodotti riciclabili, realizzati con materie prime riciclabili. Anche noi ci stiamo muovendo in questa direzione, le nostre pavimentazioni sono riciclabili al 100%, non contengono plastificanti, metalli pesanti, amianto, cloro né alogeni. Senza contare che ricicliamo gli pneumatici per la creazione di erba sintetica. In questo modo, produciamo non solo prodotti riciclabili, ma prodotti riciclabili creati con materie prime riciclabili”.

       

 

Contatta aziende

MONDO
 
Torna indietro