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06.06.2011

Terme: una tradizione in continuo rinnovamento

Categorie: wellness, wellness news,

di Lucia Dallavalle

Il nuovo rapporto di Federterme, che fotografa la situazione del termalismo in Italia, è l’occasione per approfondire alcuni aspetti del mercato delle terme e delle strategie di sviluppo adottate dalle imprese e dai territori in cui sono inserite.

Ne parliamo con il Presidente di Federterme Confindustria, Costanzo Jannotti Pecci.

  1. Presidente Jannotti Pecci, è stato da poco presentato l’ultimo rapporto di Federterme sul termalismo in Italia. Quali sono i dati più significativi utili a tracciare lo scenario attuale del mercato termale?
  2. Quali tendenze emergono per il prossimo futuro?
  3. La distribuzione delle imprese termali sul territorio italiano è mutata nel corso degli ultimi anni?
  4. Cosa contraddistingue il mercato termale italiano da quello di altri paesi europei?
  5. Veniamo a qualche dato economico. Qual è stato, l’anno scorso, il giro d’affari del mercato termale in Italia?
  6. Quali sono le voci più importanti? Quale la tipologia di clientela che contribuisce maggiormente al fatturato delle singole aziende?
  7. Nel vostro studio avete analizzato e misurato anche la propensione delle imprese ad investire nel settore. Con quali risultati?
  8. Recentemente avete siglato un accordo con l’Ancot, l’Associazione nazionale dei comuni termali. Quali sono gli aspetti salienti?
  9. Quali strategie attuerete come Federazione per rilanciare l’offerta termale?

1- Presidente Jannotti Pecci, è stato da poco presentato l’ultimo rapporto di Federterme sul termalismo in Italia. Quali sono i dati più significativi utili a tracciare lo scenario attuale del mercato termale?

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Rispondo con i numeri rappresentativi dell’industria termale italiana: per strutture, per clienti, per addetti, per spesa per ricerca. Strutture: innanzitutto 378 stabilimenti termali in 20 Regioni, in 170 Comuni, al Nord, al Centro, al Sud e nelle Isole. Gli addetti sono circa 16.000 dipendenti (diretti ed indiretti) che superano i 60.000 considerando i servizi dell’indotto. I clienti: una clientela fidelizzata dalla conoscenza/esperienza dell’offerta termale di cure e benessere, ma anche sempre più giovani motivati dal richiamo di un ambiente termale e di benessere termale di qualità e di reputazione consolidata e rinnovata, ambiente attrattivo perché favorisce anche l’attività fisica e la socializzazione. La ricerca scientifica e formazione: oltre 5 milioni di euro, versati dagli stessi stabilimenti termali italiani negli ultimi 10 anni, destinati alla Fondazione per la ricerca scientifica termale, a sostegno di progetti di ricerca selezionati con bandi internazionali sulle acque termali e sui loro effetti per la salute.

2- Quali tendenze emergono per il prossimo futuro?

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Un maggiore afflusso di persone alle terme, mosse da molteplici motivazioni: la ricerca di cure termali validate per la cura di patologie nonché la riabilitazione e la prevenzione, ma anche il benessere termale e la ricerca di nuovi stili di vita, una vita più sana, un benessere psicofisico completo. Per quanto riguarda le cure, è bene ricordare che il Servizio Sanitario nazionale garantisce un ciclo di cure gratuito di 12 giorni/ per anno e persona, prescritto dal medico o pediatra di famiglia.

3- La distribuzione delle imprese termali sul territorio italiano è mutata nel corso degli ultimi anni?

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Non in misura sostanziale, perché legata alla natura geologica ed idrogeologica del territorio e alle fonti/sorgenti termali. Molte imprese termali attualmente operative hanno superato il traguardo dei cento anni. Nella maggior parte dei casi si tratta di stabilimenti che utilizzano fonti di acqua termale note da secoli, che hanno “scoperto” e validato le virtù curative delle loro acque, che hanno continuamente migliorato la struttura costruita a tutela della fonte, con l’aggiunta di servizi anche di accoglienza e di ospitalità e d’intrattenimento. Molti borghi e città termali sono cresciuti nel corso degli ultimi 200 anni in Italia, intorno alle sorgenti termali, come dimostra l’aggiunta (anche recente) del termine “bagni” o “terme” ai nomi delle località termali. In alcuni casi, molte città non sarebbero cresciute senza le terme. La disponibilità di nuove tecnologie di perforazione del suolo e delle rocce ha consentito una più agevole ed economica ricerca delle acque, termali e non, e la nascita di nuove strutture termali rispondenti ad una domanda nuova di cure e di benessere termale.

4- Cosa contraddistingue il mercato termale italiano da quello di altri paesi europei?

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Direi innanzitutto la presenza di una consolidata tradizione secolare di ricerca medico-scientifica, l’operatività della Fondazione per la ricerca scientifica termale, gestita da pubblico e privato insieme, l’inserimento delle cure termali gratuite nel Servizio Sanitario Nazionale (modello considerato avanzato e da imitare in Europa), un ambiente naturale e climatico gradevole e, quindi, la considerazione della risorsa termale sempre più come componente integrata anche dal punto di vista turistico, da parte di molti Comuni e Regioni.

5- Veniamo a qualche dato economico. Qual è stato, l’anno scorso, il giro d’affari del mercato termale in Italia?

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Un fatturato diretto di 800 milioni di euro in grado di attivare un indotto di 1300 milioni.

6- Quali sono le voci più importanti? Quale la tipologia di clientela che contribuisce maggiormente al fatturato delle singole aziende?

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Il fatturato è determinato per circa l’80% da cure e per il 20% da benessere termale e vi contribuiscono uomini e donne in egual misura, bambini in numero crescente, e sono in aumento anche i giovani che contribuiscono ad abbassare l’età media delle persone che frequentano le terme.

7- Nel vostro studio avete analizzato e misurato anche la propensione delle imprese ad investire nel settore. Con quali risultati?

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Abbiamo verificato che è in atto un processo di continuo miglioramento delle strutture (quelle termali e quelle alberghiere collegate) per l’installazione delle nuove tecnologie (informatiche, impiantistiche, risparmio energetico, solare termico ed elettrico), attrezzatura di aree di sosta ove disponibili, realizzazione di spazi per l’esercizio fisico e la socializzazione. E si investe anche nel soft come formazione continua, comunicazione e promozione. Con il risultato di motivare i dipendenti, di soddisfare le aspettative della clientela, di stimolare l’imitazione di comportamenti innovativi da parte di altre imprese.

8- Recentemente avete siglato un accordo con l’Ancot, l’Associazione nazionale dei comuni termali. Quali sono gli aspetti salienti?

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Due soprattutto: la condivisione di un’iniziativa per favorire la realizzazione di nuove scuole di medicina termale a supporto della formazione accademica e della ricerca scientifica, e il sostegno al ruolo delle terme come risorsa anche turistica del territorio. Abbiamo concordato anche iniziative di comunicazione per migliorare la conoscenza diffusa del ruolo delle terme per la salute dei cittadini, ma anche per l’economia dei territori e per l’occupazione.

9- Quali strategie attuerete come Federazione per rilanciare l’offerta termale?

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Intendiamo far conoscere meglio le terme sia per la loro natura di strutture di cura sia come imprese che determinano flussi di persone che si muovono per benessere e turismo termale. La partecipazione al nostro appuntamento di Thermalia 2011, che si è svolto di recente in concomitanza con Rimini Wellness, ci ha fatto vedere concretamente che esiste una rilevante domanda giovanile di sport, di pratica fisica e di divertimento insieme, con esperienze continuative di esercizio fisico e di pratiche di cura del corpo con stili di vita appropriati, che sono oggi disponibili alle terme. Molti stabilimenti termali hanno da tempo tra i loro clienti più fedeli proprio giovani dinamici e motivati, sia in età scolare sia impegnati nel lavoro. Come Federterme proseguiremo con gli eventi di “TERME APERTE” (dedicati ai 150 anni dell’Unità d’Italia) organizzati per favorire l’accesso del pubblico alle terme e l’esperienza di trattamenti gratuiti. Entro la fine dell’anno, Federterme parteciperà anche a un’iniziativa sulla comunicazione, i nuovi media e le terme per valutare come migliorare la funzione di ascolto delle aspettative della clientela e approntare risposte valide da parte delle imprese.

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