News

esempi di illuminazione in centri benessere
05.10.2012

L’illuminazione nella progettazione di spa e centri benessere

Grazie alla collaborazione con l’architetto Alberto Apostoli, approfondiamo l’utilizzo dell’illuminazione in centri benessere e spa

Questo articolo è pubblicato in news wellness, progettazione spa e centri benessere

di Sara Lisa Di Mario

Quando ci si appresta a progettare e costruire un centro benessere ad uso pubblico, un dato importante che spesso si tende se non a trascurare quantomeno a sottovalutare è l’illuminazione. Innumerevoli studi dimostrano come la luce abbia un ruolo fondamentale nella vita di tutti gli esseri umani: ha la capacità di migliorare le funzioni vitali del nostro corpo, di influenzare positivamente la mente e l’umore, tanto che in certe aree geografiche del mondo, l’assenza di luce per lunghi periodi dell’anno è direttamente proporzionale alla presenza di fenomeni depressivi.

Nella progettazione e realizzazione di un centro benessere, l’illuminazione non influisce solo sullo stato d’animo dei frequentatori, ma anche sull’aspetto estetico del centro stesso e sulla sicurezza. Un esempio classico è la scelta di un’illuminazione particolarmente soffusa, ideale nelle aree relax per favorire il rilassamento, ma che può risultare inadeguata percorsi di collegamento, dove devono essere sempre ben visibili possibili ostacoli e aree scivolose, soprattutto nei pressi di piscine e vasche d’acqua.

L’utilizzo della luce naturale

Con il termine illuminazione, in questo contesto, non si intende però solo quella prodotta artificialmente. Tutt’altro. Secondo quanto riportato dall’ architetto Alberto Apostoli nel suo libro Architettura delle Spa , “il benessere implica, o implicherebbe, un uso importante e fondamentale dell’illuminazione naturale, che dovrebbe costituire denominatore comune di ogni centro benessere. Dovrebbe poter influenzare l’aspetto estetico, materico e formale di ogni parte del centro e modificare, di conseguenza, l’atmosfera generale e lo stesso stato d’animo degli esseri viventi che lo frequentano (uomini e piante). Vanno ovviamente evitati i riflessi diretti o abbaglianti del sole, soprattutto in certi momenti della giornata e in particolari periodi dell’anno, ma è indiscutibile il valore del calore di un primo sole invernale. Occorre inoltre sempre cercare il giusto rapporto tra illuminazione naturale e artificiale, riuscendo anche a gestirli in abbinata, ad esempio grazie a un buon sistema di automazione (domotica)”.

La luce naturale non può comunque essere la sola protagonista nell’illuminazione di un centro benessere; si pensi che per avere una sufficiente illuminazione, la superficie delle finestre di un ambiente non deve essere inferiore al 10% - 12% di quella del pavimento. Senza contare che a certe latitudini e in certi periodi dell’anno, il sole sorge molto tardi la mattina e tramonta molto presto la sera. Per questo, la luce naturale deve essere supportata da un buon impianto di illuminazione.

L’utilizzo della luce artificiale

La luce artificiale, quella per intenderci emessa dalle lampade, è molto diversa da quella naturale. Essa possiede uno spettro diverso e dipende in massima parte dalla tonalità e dall'indice di resa cromatica delle lampade, che derminano la resa cromatica degli oggetti colpiti dalla luce.

La tonalità viene indicata dalla temperatura di colore, misurata in Kelvin (K). Ci sono lampade che emettono luce calda (2000-3000 K), bianca (3000-5000 K) e fredda (> 5000 K). Vi sono anche lampade particolari - lo sono quelle impiegate negli studi dei dentisti - che emettono una luce il cui spettro si avvicina a quello della luce naturale. La maggior parte delle persone accorda la preferenza a una luce calda, cioè a una luce con un’elevata percentuale di giallo-arancione (superiore al 40%).

Quando la luce viene utilizzata per arredare, oltre che per illuminare l’ambiente, è importante considerare anche l’origine della fonte luminosa artificiale. Questa deve fornire una luce prevalentemente indiretta e soffusa, mai uniforme, piatta o diretta; sono preferibili le soluzioni in cui la luce mette in risalto le strutture e i loro colori e quelle che non lasciano angoli bui o comprimono gli spazi.

Le soluzioni migliori per i centri benessere

Quali sono dunque le soluzioni migliori per un centro benessere? “Il mercato offre infinite soluzioni per infiniti prezzi – specifica Alberto Apostoli - ma un light designer professionista potrà darvi sicuramente consigli utili alla loro scelta e selezione cromatica. Indispensabile è valutare con attenzione, sin dai primi momenti progettuali, quale risultato cromatico o scenografico si intende ottenere, in quanto l’inserimento di corpi illuminati a incasso, a terra o all’interno di altri oggetti particolari implica una progettazione esecutiva rigorosa. Spesso non è possibile, infatti, aggiungere tracce o canaline tecniche per ricavare punti luce dove non erano previsti, in quanto i cartongessi, i rivestimenti o le murature stesse potrebbero avere necessità di isolamenti completi.”

Un altro aspetto da considerare riguarda la tipologia di lampada da adottare che determinerà il colore della luce e la sua diffusione nell’ambiente. Le soluzioni possono essere tante: fibre ottiche, led, faretti da incasso, applique, lampade alogene o a risparmio energetico. La tecnologia, in questo campo, offre continuamente soluzioni innovative che vertono sempre più verso migliori prestazioni a fronte di consumi ridotti.

L’ingegner Alberto Sozza, consulente di tecnologia LED per Fabbian Illuminazione, intervistato dall’architetto Alberto Apostoli, consiglia l’utilizzo di lampade LED, già da tempo adottate dal settore wellness: “La sorgente LED, oltre ad essere una delle più affidabili come durata (30.000 ore è la durata minima auspicabile in prodotti commerciali), è caratterizzata da un ridotto consumo energetico”. Racconta Alberto Sozza. “Oltre a garantire un notevole vantaggio economico, in quanto la lunga durata ed efficienza della sorgente riduce i costi di esercizio e gli intereventi di manutenzione”.

Ma i vantaggi non finiscono qui. Le sorgenti a LED permettono inoltre, continua Sozza, per un perfetto controllo del colore: “l’atmosfera che deriva da un accurato controllo della luce assume un ruolo fondamentale negli ambienti dove ci si rilassa. La cromoterapia dimostra come il corretto uso dei colori e di sorgenti con temperatura di colore agisca a livello fisico e psichico, e i moderni sistemi LED permettono di ottenere combinazioni di luce colorata impensabili con tecnologie più datate”.

Senza contare che, conclude l’ingegnere, “oggigiorno, nel mondo del wellness, è facile riscontrare la presenza di sorgenti LED governate da sofisticati sistemi di accensione e controllo (sistemi touch, DALI, DMX, KONNEX,…) e sono ormai molte le aziende italiane e straniere che propongo prodotti specifici per questo mercato”. (Per approfondire l'argomento, l'intervista completa è pubblicata nel capitolo 3 del già citato Architettura delle Spa).

Illuminare una spa: alcuni esempi
Progetto di centro benessere in cui l'illuminazione, realizzata con LED RGB, coadiuva a sottolineare determinate aree d'interesse. Progetto dell'architetto Alberto Apostoli.
         
L'acqua della piscina domina e caratterizzara questo spazio benessere anche grazie a un progetto illuminotecnico studiato nei dettagli. Piscina progettata e realizzata da Piscine Solaris.
       
Area benessere collocata all'interno dell'hotel Des Bains di Riccione, dove l'illuminazione opera un ruolo predominante. L'intero progetto è stato seguito e realizzato da Hofer Group.
      
L'illuminazione è un dato fondamentale in un centro benessere, da considerare sin dalle prime fasi progettuali. Nell'immagine: un esempio di spa di dimensioni ridotte progettata da Baires.
     
Nell'immagine di apertura: la spa realizzata all'interno dell'hotel a Palma di Majorca. Progetto A2 Arquitectos.

 
 
Torna indietro