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31.01.2012

Piscina Sterlino: una storia a lieto fine

a cura della redazione

Conclusasi positivamente la vicenda che ha tenuto con il fiato sospeso dipendenti, allenatori, sportivi, frequentatori della storica piscina bolognese dello Sterlino.

La vicenda è iniziata quest’estate, quando la piscina si è ritrovata senza un proprietario. La situazione di incertezza derivava dal fatto che il Coni aveva dato la disdetta alla concessione con il Comune.

I primi tentativi di salvare la piscina, dalle proposte di acquisto naufragati sul nascere della Fondazione Carisbo e poi quella dell’AICS, l’Associazione Italiana Cultura Sport che da 20 anni gestisce la piscina. Il comune, dal canto suo, aveva sin dagli esordi dichiarato di potersi accollare l’onere dell’acquisto.

La vicenda degenerò a fine anno quando, ancora senza un proprietario, si è arrivato a un passo dalla chiusura dell’edificio; mossa che avrebbe lasciato senza lavoro tutti i dipendenti e senza una piscina non solo tutti i frequentatori (donne, bambini, appassionati di nuoto e attività in acqua…), ma soprattutto gli sportivi che in questa piscina vi hanno sempre trovato un luogo dove allenarsi.

Le squadre sportive hanno dichiarato un calo del 30% degli iscritti ai corsi di nuoto del secondo trimestre dell'anno e del 15% agli abbonamenti per il nuoto libero. In totale, la Rari Nantes (la squadra di pallanuoto) e l'Aics hanno stimato una rimessa di 31.000 euro (dati da Il Resto del Carlino Bologna).

Insomma, tra minacce di chiusura, picchetti di protesta davanti ai cancelli della piscina, arriviamo a fine gennaio, quando finalmente interviene a risolvere la questione l’Alma Mater Studiorum di Bologna, concedendo una fidejussione, pari a 330.000 euro, per il sostegno della piscina.

A renderlo noto è l’Ateneo stesso, grazie a un comunicato ufficiale nel quale si legge: “L'Università di Bologna, dopo un'attenta analisi e valutazione della situazione finanziaria e del profilo istituzionale della vicenda Sterlino, ha deciso di intervenire con un sostegno finanziario transitorio per garantire e tutelare una struttura importante per la comunità universitaria come per tutta la cittadinanza”.

E per il futuro? Staremo a vedere…

 
 
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