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05.10.2011

CONI: un'autoriforma in cinque punti

di Lucia Dallavalle

Cinque aree di intervento sono state individuate dal Consiglio nazionale del Coni per l’annunciata autoriforma che, nel giro di qualche anno, dovrebbe riconfigurare il Comitato Olimpico Nazionale Italiano, contribuendo a ridurre i costi e a ottimizzare i ricavi: riorganizzazione territoriale, riduzione dei componenti degli organi direttivi federali, incremento della partecipazione femminile all’interno del Coni e delle Federazioni, valorizzazione dello sport per tutti, ottimizzazione dei costi “non sport” e dei ricavi.

In previsione della sforbiciata che il Governo darà al contributo statale per lo sport (si teme una riduzione dai 50 ai 70 milioni rispetto all’esercizio 2011, che ha visto un finanziamento disponibile pari a 432,8 milioni più 15 milioni di contributi integrativi), i vertici del Coni hanno deciso di avviare una manovra politico-finanziaria i cui dettagli e i relativi strumenti normativi saranno definiti nelle prossime settimane, con il contributo di esperti e il confronto con i sindacati.

Nel 2013, all’appuntamento con l’assegnazione dei Giochi Olimpici 2020 da parte del CIO, il CONI si presenterà ridimensionato, ma rinnovato in efficienza e organizzazione e “pronto a rispondere rapidamente – si legge nel documento programmatico – a tutte quelle scelte che – non solo nella prospettiva dell’auspicata assegnazione delle Olimpiadi – lo sport italiano sarà chiamato a fare per essere adeguato alle nuove istanze che il prossimo decennio ci presenterà, sul piano sportivo, economico e sociale”.

Il riordino dell’organizzazione territoriale è uno dei punti più significativi e più controversi della riforma, che – come era prevedibile – non è stata votata dai rappresentanti dei Comitati Provinciali e Regionali Coni. Si teme che la soppressione dei comitati provinciali e il trasferimento delle loro funzioni ai Comitati Regionali determini una diminuzione di incisività a livello locale e la contrazione dell’attività svolta fino ad ora dalla rete capillare dei Coni Provinciali a favore delle società sportive.

Per quanto riguarda i consigli federali, il disegno di riforma voluto dal Presidente Petrucci, prevede una composizione nel numero massimo di 10 componenti (più il Presidente). Un’analoga riduzione è stata proposta anche per i componenti del Collegio dei Revisori dei Conti, che dovrebbero passare da 5 a 3.

Un incremento, invece, quello previsto per la partecipazione femminile negli organi territoriali del CONI e delle Federazioni, attualmente intorno al 10 per cento. La “quota rosa” dovrebbe arrivare a una soglia minima del 30 per cento, obiettivo che ridurrebbe la distanza che separa il Coni dalle organizzazioni sportive degli altri Paesi europei.

Tra le finalità della riforma, anche lo sviluppo di nuove forme di collaborazione con tutti i soggetti che operano nell’ambito dello “sport per tutti”, al fine non solo di promuovere l’attività sportiva in tutte le fasce della popolazione, ma anche di ridurre la sedentarietà e favorire la diffusione di stili di vita più sani.

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