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07.02.2011

Il forno crematorio riscalda la piscina

Birmingham (UK) – Il consiglio comunale della città di Redditch (20 km a sud Birmingham) ha proposto di riscaldare la piscina Abbey Stadium con il calore prodotto dal forno crematorio cittadino, situato nell’edificio adiacente. Non è la prima volta che si pensa di sfruttare il calore degli impianti crematori come riscaldamento di altre strutture.

Qualche anno fa l’amministrazione di Taipei aveva investito più di 240 mila dollari in un impianto per il recupero dell’energia del forno crematorio del luogo per la climatizzazione di altri locali e per l’illuminazione stradale. Sia a Taipei che a Redditch non sono mancate le polemiche da parte dei cittadini. Nella cittadina britannica sono state sollevate proteste da parte di gruppi religiosi, agenzie funebri, associazioni cittadine e perfino becchini.

Eppure nel caso la proposta fosse accettata, si potrebbe recuperare oltre il 40 per cento dell’energia necessaria al riscaldamento dell’impianto, con un risparmio di 15 mila sterline annue e con la possibilità di ammortizzare i costi dell’intervento nell’arco di4 anni.

Solo in Danimarca una proposta simile è stata accettata senza alcuna sollevazione popolare: le energie derivate dalle ciminiere sono state indirizzate verso impianti di riscaldamento. I 31 forni crematori danesi già rivendono ad una società che ricicla metalli i resti delle protesi che resistono all'incenerimento, una prassi che ha consentito di recuperare 4.810 chili di materiale dal 2006 ad oggi.

Dal momento che l’incenerimento di un cadavere è una pratica che richiede un grande dispendio energetico, si è pensato di reinvestire quella energia per altri usi così da abbattere i consumi e recuperare calore.

 
 
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