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28.01.2011

Isola di Capri: piscina vietata

Vietata la realizzazione di una nuova piscina a Capri. Questa la sentenza emessa dalla sesta sezione del Consiglio di Stato, che ha annullato un'autorizzazione rilasciata dal Comune di Capri a favore di una societā napoletana, che voleva costruire una piscina in una villa dell'isola.

Era stata l'azienda stessa a rivolgersi al Tar Campania chiedendo che venisse annullato il diniego, firmato dalla Soprintendenza ai beni architettonici di Napoli, all'autorizzazione comunale per la realizzazione della vasca. Il Tar aveva dato ragione all'azienda nel 2006, mentre la Soprintendenza aveva fatto ricorso al Consiglio di Stato che pochi giorni fa ha emesso la sentenza.

Le piscine vengono infatti considerate come nuove costruzioni e quindi atte ad alterare la natura, struttura e destinazione del territorio: chi costruisce piscine in un'area vincolata commette un abuso edilizio a tutti gli effetti. L´art. 9 del P.t.p., il Piano Territoriale Paesistico, definisce gli interventi che possono essere realizzati sul territorio comunale: manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria e risanamento e restauro conservativo, interventi che non consentono di realizzare volumi e superfici.

Viene escluso dal Consiglio di Stato che la piscina rientri in questo tipo di interventi. La piscina non č quindi considerata un´opera pertinenziale di abbellimento, come era stato previsto dal Tar, ma una vera e propria costruzione che viola contemporaneamente anche l´art. 11 del P.t.p. con il quale viene tutelato l´ambiente, il paesaggio e la struttura rurale, vietando qualsiasi tipo di alterazione dell´andamento naturale del terreno. Lo scavo appunto provoca, secondo i giudici amministrativi, una forte alterazione del territorio.

 
 
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