Finanziamenti e Bandi

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18.11.2013

Fondo nazionale per l'impiantistica sportiva: la corte lo dichiara illegittimo

Una sentenza della Corte Costituzionale blocca il Fondo nazionale: "la realizzazione e la ristrutturazione di impianti sportivi è competenza ripartita Stato-Regioni"

Categorie: sport, sport news, impianti sportivi, finanziamenti e bandi, norme e leggi,

a cura della redazione di Sport Industry

Il 31 ottobre 2013, sul sito de Il Sole 24 Ore compare un articolo dal titolo, ci si permetta il termine, allarmante: "Edilizia sportiva, il Fondo non può essere nazionale". L'articolo parlava, in estrema sintesi, di una sentenza della Corte Costituzionale (numero 254/2013) che stabiliva come fosse illeggittima l'istituzione, presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, di un “Fondo per lo sviluppo e la capillare diffusione della pratica sportiva” che preveda l’erogazione di risorse.

"La realizzazione di nuovi impianti sportivi, o la ristrutturazione di quelli esistenti, - si legge nell'articolo - è infatti materia che rientra nella competenza ripartita Stato – Regioni".

Il retroscena di questa sentenza è spiegato in un comunicato stampa diramato dalla Regione del Veneto e dal suo assessore all’edilizia sportiva Massimo Giorgetti.

La Regione aveva infatti presentato ricorso al Governo nazionale contro il decreto legge 83/2012 con il quale, all’articolo 64, il Governo si appropriava di competenze in materia di impiantistica sportiva che, come ribadito dalla suddetta sentenza la legislazione, riserva indiscutibilmente alle Regioni.

“La Corte – commenta con soddisfazione Giorgetti, promotore del ricorso – ha correttamente riconosciuto la fondatezza delle nostre argomentazioni e ha dichiarato la illegittimità dell’articolo 64 del decreto governativo che risulta ora pertanto svuotato di sostanza, riconsegnando alle Regioni le competenze in materia di sport”.

Con detto articolo, infatti, il Governo aveva costituito un fondo, con una dotazione di 18 milioni di euro, per la realizzazione di nuovi impianti sportivi o la ristrutturazione di quelli esistenti.

“Sia chiaro che la nostra azione non è finalizzata a sottrarre allo sport italiano le prime risorse per l’impiantistica sportiva che il Governo stanzia dopo 25 anni di immobilismo in quest’ambito, ma semplicemente a rimediare a una stortura delle regole e a un provvedimento illegittimo: non vi è dubbio che le Regioni, in forza della legge che le investe di un ruolo fondamentale nel settore dello sport, saprebbero utilizzare con più oculatezza ed efficacia quei finanziamenti, conoscendo approfonditamente le situazioni e le esigenze prevalenti dei territori”.

“Mi sono già attivato – conclude Giorgetti – affinché le Regioni agiscano in maniera forte e coordinata per impedire che i fondi stanziati vengano distratti verso altre iniziative. Chiederemo, infatti, al Governo che le risorse siano, fermo restando l’obiettivo di dare nuovo impulso al settore dell’impiantistica sportiva, destinate o quantomeno gestite dalle Regioni, le quali, grazie alla profonda e specifica conoscenza delle necessità del proprio territorio, sapranno impiegarle al meglio in un ottica di perequazione e riqualificazione del proprio importante patrimonio sportivo”.

Per approfondire

Si consiglia di fare riferimento al comunicato stampa ufficiale diramato dalla Regione Veneto.

Aggiornamento

Oggi, 18 novembre 2013, la notizia è apparsa anche su Sportgoverno.it: leggi l'articolo.

Foto da Freeimages.com

 
 
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