Energie rinnovabili e impianti sportivi

25.01.2012

Incentivare le rinnovabili: intervista a FIRE

di Alice Spiga

Questa notizia è inserita in complementi per l'impiantistica sportiva, energie rinnovabili e impianti sportivi,

Conto Energia, detrazioni fiscali, dertificati bianchi, scambio sul posto... In Italia, il panorama degli incentivi erogati per la produzione da energie rinnovabili è quanto mai vario, oltre che piuttosto complesso, e seguirne le evoluzioni e i cambiamenti non è affatto semplice.

Un settore complesso e allo stesso di importanza capitale per il settore degli impianti sportivi, che può offrire reali opportunità di risparmio sotto molti punti di vista, primariamente per quanto riguarda il risparmio energetico e manutentivo.

Per orientarsi attraverso tutte le differenti forme di incentivazione erogate in materia di rinnovabili, e mettere in evidenza quelle di maggiore interesse per gli impianti sportivi, abbiamo chiesto l'intervento di Daniele Forni, di FIRE, Federazione Italiana per l'uso Razionale dell'Energia, che in questa intervista ci regala una panoramica semplificata e allo stesso esauriente sugli incentivi attualmente disponibili.

1) Quali sono, al momento attuale, le forme di incentivazione erogate per l’incentivazione delle energie rinnovabili, di interesse per gli impianti sportivi?

Gli incentivi di interesse per un impianto sportivo si possono dividere in tre macro-aree principali.

  1. Quelli per la produzione termica da fonte rinnovabile e l’efficienza energetica: la detrazione fiscale del 55% sull’imponibile, suddivisa in 10 anni, che si applica al solare termico anche per il riscaldamento delle piscine, alla coibentazione delle pareti, ai doppi vetri ecc., e i titoli di efficienza energetica, cumulabili con la detrazione del 55%, che premiano gli interventi di efficienza energetica e le rinnovabili non altrimenti incentivate.
  2. Quelli per la produzione elettrica da fonte solare, il Conto Energia sul fotovoltaico, con un contributo erogato fisso per 20 anni calibrato sull’utenza. In pratica, il contributo viene erogato sulla base della “taglia” dell’impianto, con scaglioni di incentivo decrescente. Il massimo vantaggio si ha installando un impianto perfettamente calibrato sulle proprie necessità elettriche, che non produca in eccesso. La vendita dell’energia, infatti, non conviene. Prendiamo l’esempio dell’utente domestico, l’energia elettrica la paga in bolletta quasi 20 c€/kWh, ma il prezzo della sola energia elettrica, ovvero quanto gli viene riconosciuto in caso di vendita, è poco più della metà. Conviene quindi autoconsumare piuttosto che vendere. Grazie allo scambio sul posto, inoltre, è possibile, per impianti a fonti rinnovabile e cogenerativi ad alto rendimento fino a 200 kW, utilizzare la rete come accumulo quando la produzione è maggiore del consumo. Lo scambio non è sull’energia, ma tiene conto del valore dell’energia al momento dell’immissione in rete e del prelievo; immettendo di giorno posso prelevare di notte più energia.
  3. Infine, quelli per la Cogenerazione, ovvero la generazione simultanea, in un unico processo, di energia elettrica e termica. Gli impianti cogenerativi vengono dimensionati non sulla potenza di picco generata, ma su quella di base, che è di solito circa 1/3 della potenza termica installata. Gli incentivi disponibili per la cogenerazione sono due:
  1. I certificati bianchi, erogati in 10 anni dal GSE alla cogenerazione ad alto rendimento alimentata da fonti non rinnovabili
  2. La Tariffa Fissa Omnicomprensiva, che viene erogata per la cogenerazione alimentata da fonti rinnovabili come biomasse liquide (le più utilizzate), solide o biogas fino a 1 MW. L'’incentivo è riconosciuto alla sola energia elettrica immessa in rete ed è calibrato sulla tipologia di biomassa e sulla sua provenienza. La Tariffa Fissa Omnicomprensiva viene riconosciuta, in generale, agli impianti alimentati a biomasse e e agli impianti idroelettrici fino a 1 MW ed eolici fino a 200kW.

2) Quali consigli si sente di dare a chi gestisce o è proprietario di un impianto sportivo per cogliere tutte le opportunità offerte dagli incentivi?

Un consiglio che mi sento di dare ai gestori/proprietari di impianti sportivi è di rivolgersi alle ESCO (Energy Service COmpany), società che effettuano interventi finalizzati a migliorare l'efficienza energetica, assumendosi il rischio dell'iniziativa e liberando il cliente finale da ogni onere organizzativo e di investimento. I risparmi economici ottenuti vengono condivisi tra la ESCO e il Cliente finale con diverse tipologie di accordo commerciale. Il consiglio è valido non solo in fase di efficentamento di un impianto già esistente, ma anche ad impianto appena avviato, oppure in fase progettuale, in modo da avvalersi di soluzioni, tecnologie e prodotti ad alta efficienza sin dalle primissime fasi ideative, senza dover intervenire a impianti avviati.

2) Quali sono le mosse concrete che il Governo dovrebbe fare per incentivare lo sfruttamento delle rinnovabili in Italia?

In Italia mancano decreti. Manca sicuramente un Conto Energia per l'incentivazione delle rinnovabili termiche, a lungo promesso ma ancora in fase di bozza. Inoltre, bisognerebbe iniziare a estendere i certificati bianchi anche ad opere più ampie, rivolte a un risparmio energetico a più ampio raggio, come ad esempio l’installazione di teli di copertura per le piscine. Staremo a vedere in che modo verrà riformata la normativa nel 2013.

Per approfondire

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L'articolo completo

Questa intervista fa parte di un articolo approfondito dedicato alle diverse forme di incentivazione erogate per solare termico, solare fotovoltaico e cogenerazione, che compare sul numero 7 di Sport Industry Magazine . Registrati al portale e richiedi una copia gratuita.

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