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olimpiadi tokyo 2020
26.03.2020

Olimpiadi, il braciere illuminerà il 2021

I Giochi olimpici di Tokyo 2020, a causa della pandemia di Covid-19, sono stati rinviati al 2021. È stata istituita una task force il cui compito sarà quello di fissare le nuove date delle Olimpiadi e di fronteggiare nel miglior modo possibile tutte le ripercussioni di tipo economico e sociale che emergeranno in seguito allo spostamento. Una senza precedenti, come è stata definita da Thomas Bach, presidente del CIO.

Categorie: sport, news sport

Di Rita Cesarini

Immagini © tokyo2020.org

                

Oggi, giovedì 26 marzo 2020, la torcia olimpica sarebbe dovuta partire da Fukushima per il suo simbolico viaggio che l’avrebbe portata a toccare tutte le 47 prefetture del Giappone, per arrivare poi a Tokyo, sede delle competizioni, il 24 luglio.

La fiaccola, per il momento, ha dovuto arrestare il suo cammino in seguito alla decisione di rinviare le Olimpiadi presa da Thomas Bach, presidente del Comitato olimpico internazionale (CIO), e da Shinzō Abe, primo ministro del Giappone, nel corso di una conference call che hanno tenuto nella mattina del 24 marzo. I due rappresentanti hanno discusso delle comuni preoccupazioni legate alla pandemia di Covid-19 e di tutte le implicazioni a essa legate, tra cui anche un significativo impatto sulla preparazione degli atleti di tutto il mondo.

Nel corso dell’incontro (al quale hanno preso parte anche Mori Yoshiro, presidente del comitato organizzativo di Tokyo 2020, Hashimoto Seiko, ministro olimpico, Koike Yuriko, governatore di Tokyo, John Coates, presidente della Commissione di coordinamento del CIO, Christophe De Kepper, direttore generale del CIO, e Christophe Dubi, direttore esecutivo dei Giochi Olimpici del CIO) si è concordato sul fatto che i Giochi Olimpici di Tokyo possano rappresentare un faro di speranza per il mondo durante questi tempi difficili e che la fiamma olimpica possa diventare la luce alla fine del tunnel in cui il mondo si trova attualmente.

È stato quindi deciso che la torcia olimpica, la cui forma è ispirata a quella del fiore di ciliegio, simbolo della nazione nipponica, rimarrà in Giappone: in attesa di conoscere il suo “destino”, attualmente essa è stata esposta all'Aquamarine Park di Iwaki, a Fukushima.

           

L'arrivo della fiamma olimpica in Giappone lo scorso 20 marzo

                   

             

Il rinvio dei Giochi al 2021

Fortunatamente, le Olimpiadi di Tokyo saranno “semplicemente” rinviate e non annullate, come avvenne invece per i Giochi di Berlino 1916, Tokyo 1940 e Londra 1944: si tratta delle tre edizioni delle Olimpiadi cancellate per via della Prima e della Seconda Guerra Mondiale.

In un momento come questo, la decisione di rinviare le Olimpiadi al 2021 è stata inevitabile, come hanno convenuto Bach e Abe, per salvaguardare la salute degli atleti, di tutto il personale coinvolto nell’organizzazione delle competizioni e, ovviamente, della comunità internazionale. A questo proposito, Australia e Canada avevano già avvisato che non avrebbero mandato i propri atleti a gareggiare per evitare di esporli al pericolo di contagio, una presa di posizione che aveva già sollevato una serie di dubbi sull’ordinario svolgimento delle competizioni.

La notizia del rinvio delle Olimpiadi è stata accompagnata dalla decisione di mantenere la nomenclatura di Giochi olimpici di Tokyo 2020 anche se si slitterà di un anno, una decisione che, ovviamente, vale anche per i Giochi paralimpici. Per gli organizzatori di Tokyo 2020, infatti, sarebbe un’impresa impossibile modificare tutta la comunicazione realizzata in questi anni a sostegno della manifestazione, per non parlare di tutti gli investimenti milionari in merchandising e marketing effettuati.

A prescindere da questo punto, per le nuove date dovremo aspettare ancora un po’. In un primo momento si era pensato di slittarli nei mesi di settembre/novembre di questo anno, per poi convenire che fosse meglio aspettare il 2021, con l’unica clausola di non andare oltre l’estate. Alcune voci hanno fatto emergere la possibilità che le Olimpiadi si tengano nella primavera del 2021, suscitando reazioni anche molto contrastanti tra loro.

L’unica cosa certa a riguardo è che il CIO è al lavoro per valutare l’opzione migliore, scelta anche in base a quanto emergerà dalle consultazioni che terrà con le federazioni internazionali dei 33 giochi direttamente interessati. E non dimentichiamoci che questa decisione avrà ripercussioni anche su altre competizioni sportive, come i Campionati mondiali di atletica leggera previsti dal 6 al 15 agosto a Eugene, negli Stati Uniti, e i Campionati mondiali di nuoto, calendarizzati dal 16 luglio al 1° agosto a Fukuoka, in Giappone.

            

             

       

La task force per il rilancio di Tokyo 2020

La task force creata per il nuovo lancio di Tokyo 2020 ha tenuto proprio oggi (giovedì 26 marzo) il suo primo incontro.

Il discorso di apertura è stato tenuto da Mori Yoshiro (presidente del comitato organizzativo di Tokyo 2020) che si è rivolto ai presenti dicendo “ho letto sul giornale questa mattina che il presidente Bach ha affermato che siamo nel mezzo di una sfida senza precedenti ed è esattamente ciò a cui ci troviamo di fronte”. “In breve – ha proseguito Yoshiro – “ciò su cui stiamo lavorando da sette anni si è arrestato bruscamente proprio mentre stava per iniziare e ora dobbiamo ricostruirlo di nuovo. Dovremo concentrare in sei mesi quello che abbiamo raggiunto in sette anni, quindi sarà difficile”.

Toshiro Muto, CEO di Tokyo 2020, ha sollevato altre due rilevanti questioni nel corso dell’incontro, ovvero quella di assicurare le infrastrutture legate ai Giochi e quella di trovare il modo opportuno di gestire tutte le migliaia di persone coinvolte, con le quali sono stati stipulati dei contratti che non possono essere semplicemente stracciati. “Dobbiamo garantire le strutture – ha continuato Muto – non solo gli stadi, ma anche il villaggio degli atleti, i luoghi di allenamento, i magazzini e quant’altro. Dobbiamo valutare se saranno disponibili quando ne avremo bisogno il prossimo anno. Ci saranno costi aggiuntivi associati a questi aspetti e prevediamo che, probabilmente, saranno enormi”.

         

Un momento del discorso di apertura del primo incontro della task force.

                        

               

I costi economici dello slittamento

Nella storia Giochi olimpici dell’era moderna è la prima volta che ci troviamo davanti a una situazione di questo tipo ed è evidente che porterà a una serie di ripercussioni di vario tipo, non solo economico (basti pensare che le abitazioni del Villaggio olimpico sono già state vendute a cittadini privati e che sono presenti termini contrattuali ben precisi in merito alle consegne agli acquirenti).

Come ha riportato in un articolo SkySport, “per il Giappone il costo economico del rinvio sarà di 2,7 miliardi di dollari, stando ai calcoli del quotidiano finanziario nipponico Nikkei Shinbun, per altri analisti il costo aggiuntivo per i nuovi Giochi potrebbe salire a 5,7 miliardi tenendo conto dei nuovi contratti di locazione dei campi di gara, del costo della manutenzione degli impianti, della scadenza fissata per la vendita degli appartamenti del Villaggio Olimpico e dello stipendio del personale che lavora nel Comitato Organizzatore (circa 3500 persone)”. Ma, come è specificato subito dopo, “la verità è che una stima esatta dei costi non potrà essere fatta fino a quando non verrà stabilita la nuova data delle Olimpiadi. Un grattacapo, complice l'incertezza della pandemia di Covid-19 e la successiva flessione economica che colpirà l'economia di tutto il mondo ”.

                      

               

                         

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