Architetto Pino Zoppini

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09.12.2013

Impianti sportivi: è ora di crescere!

La legge sugli stadi sembra la panacea di tutti i mali. E se esistessero altre strade?

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di Alice Spiga

Nelle ultime due settimane, quotidiani, riviste, portali online, social network sono stati monopolizzati da un unico argomento: quella che ormai è stata ribattezzata "Legge sugli Stadi", anche se la definizione è talmente impropria da risultare ormai controproducente.

Tanto per iniziare non è una legge, è a mala pena una bozza, rivista, riveduta e corretta così tante volte che persino i promotori sono arrivati a disconoscerla. In seconda battuta non riguarda solo gli stadi, ma gli impianti sportivi, anche se non li comprende proprio tutti.

Secondo le ultime modifiche, infatti, sarebbero coinvolte le strutture a partire da 500 posti indoor e 2000 all’aperto ... quindi, per intenderci, i campi da calcio della parrocchia sotto casa, che con ogni probabilità in questa stagione assomigliano più a un "campo di patate", non sono compresi. E non lo sono nemmeno le palestre scolastiche dove mandiamo i nostri figli a scuola e dove, alle prime pioggie, compaiono stracci e secchi a terra.

Ma andiamo oltre. Nella moltitudine di articoli apparsi in questi giorni, uno in particolare ha attirato la nostra attenzione: Il pallone visto al contrario , scritto da Enrico Gelfi, Responsabile Comunicazione dello Studio Ghiretti & Associati.

Ne siamo rimasti colpiti perché rappresenta una sintesi perfetta di quello che la nostra redazione continua a sostenere sin dagli esordi di www.sportindustry.com e di Sport Industry Magazine, ovvero che i nostri impianti sportivi, i nostri stadi, i nostri palazzetti e più in generale tutti gli spazi dedicati alla pratica sportiva hanno bisogno di intraprendere nuove strade.

È venuto il momento di accettare che l'impianto sportivo che avete in gestione è a tutti gli effetti un prodotto. Un prodotto che va raccontato, condiviso, promosso e venduto.

Come afferma Marco Tornatore nell'intervista rilasciata alla nostra redazione (pubblicata a pagina 10 e 11 di Sport Industry Magazine n°14) "Il primo fattore su cui bisogna lavorare è la creazione di una cultura manageriale e imprenditoriale, sovente assente. Nella maggioranza dei casi, chi governa le piscine è di estrazione prettamente tecnica, quindi generalmente insensibile al concetto di centralità del cliente".

Certo, lui parla di piscine (che sono il suo "pane quotidiano"), ma vale lo stesso discorso anche per i centri dedicati all'attività sportiva, nei quali il cliente, sportivo o tifoso che sia, con le sue esigenze e le sue richieste, deve diventare il fulcro di una strategia improntata al marketing, alla sponsorizzazione, al naming right, al potere mediatico dei Social Network, cercando di sfruttare appieno tutte le opportunità che ognuno di questi strumenti può offrire al nostro settore.

E questo perché i nostri impianti sportivi, di qualsiasi dimensione siano e qualunque sia la loro vocazione, hanno bisogno sia di un pubblico (e non solo durante le partite, ma "25 ore al giorno, 8 giorni la settimana, 13 mesi all’anno", come da sempre sostiengono gli architetti Pino Zoppini e Alessandro Zoppini) sia di avvicinare allo sport persone di ogni età, estrazione sociale, economica, venendo incontro anche e soprattutto a coloro che hanno patologie o problemi fisici.

Il motivo è risaputo. La pratica fisica e sportiva, come dimostrato da molteplici studi scientifici, apporta benefici sostanziali a livello fisico e mentale, giocando un ruolo decisivo nell'abbattimento dei costi della sanità pubblica.

Quindi, come promuovere il vostro "prodotto"?

1) Sfruttando i social network

Gli utenti che ogni giorno si avvicinano al vostro impianto sportivo (i bambini della scuola calcio, le ragazze della pallavolo, i cestisti del venerdì sera) sono la vostra risorsa migliore, perché vivono un’esperienza e la condividono. È sempre stato così. Prima si passavano ore a parlare al telefono, ora si postano foto su Facebook, si twitta, si caricano video su Youtube.

Per un centro sportivo, fingere che questo mondo virtuale, multiforme e in continua evoluzione non esista è il modo migliore per perdersi grandi opportunità che, se gestite a dovere, possono rivelarsi importanti occasioni di business.

Perché voi magari su Facebook non ci siete mai entrati, ma il vostro centro sportivo c’è. E non solo su Facebook. C’è nei commenti dei vostri ragazzi, c’è nelle foto scattate con il telefonino dai genitori durante una partita; e ogni singolo ragazzo/genitore ha degli amici, che a loro volta hanno degli amici, che hanno a loro volta altri amici, in una catena di relazioni che procede sin quasi all’infinito.

Però, attenzione, non sono strumenti facili da utilizzare, almeno non in un’ottica di marketing. E a volte esserci giusto per esserci, senza una strategia correttamente impostata, è quasi peggio che non esserci.

Dunque? Come avvicinarsi a questo mondo? Nell'articolo a pagina 14 di Sport Industry Magazine n°14, condividiamo con voi alcune "pillole", perché Social non si nasce... si diventa.

2) Scoprendo i vantaggi delle reti di impresa

La frammentazione di comportamenti e di situazioni, che caratterizza il mondo sportivo italiano, ha evidenziato tutti i suoi limiti di fronte al rapido cambiamento delle condizioni esterne alle società sportive.

La logica del campanile o del piccolo è bello si è duramente scontrata con una realtà di Comuni che hanno profondamente cambiato le politiche di gestione e di affidamento degli impianti sportivi e i vecchi modelli che avevano sempre funzionato improvvisamente ci si è accorti che non reggono più.

I fenomeni aggregativi sono la prima e più naturale reazione allo stato di crisi che gli operatori economici adottano naturalmente e che oggi si è cosolidata nella costituzione di reti d’imprese.

Ma... che cosa sono le reti di imprese? Quali sono i vantaggi che le associazioni sportive che gestiscono impianti pubblici potrebbero ottenere associandosi? Come si creano? Come si portano avanti?

La risposta a tutte queste domande, e molto di più, nell'articolo di Alberto Manzotti, pubblicato a pagina 6 e 7 di Sport Industry Magazine e dedicato al contratto di impresa, uno strumento che trova nello sport un ambito di applicazione decisamente interessante e vantaggioso.

3) Rendere efficiente l'impianto sportivo

Con il termine "efficiente" oggi il pensiero corre subito all'utilizzo di energie rinnovabili per risparmiare sui costi delle utenze e dei servizi. Ma l'efficienza, in un impianto sportivo, non riguarda solo l'energia.

L'efficienza riguarda moltissimi aspetti di un impianto, compresa l'analisi del bacino di utenza potenziale e la sperimentazione di nuove attività che possano portare una nuova e maggiorata reddittività.

Come specificato da Alberto Cervi e Fabio Ferrario nell'articolo pubblicato a pagina 8 e 9 di Sport Industry Magazine : "La ricerca di nuovi flussi di ricavi, oggi, risulta sempre più importante, ad esempio specializzandosi nel proporre attività per la riabilitazione, oppure attrezzandosi per venire incontro alle esigenze di persone affette da patologie fisiche oppure ai bambini. Rimarreste stupiti di quanto possa fare la differenza la presenza a bordo piscina di un sollevatore per disabili”.

4) Non smettendo mai di formarsi

In periodi di crisi e di difficoltà economica, l'unica strada che crediamo possa portare risultati è la formazione, ovvero continuare a studiare, a informarsi, a documentarsi, con l'umiltà di chi sa che c'è sempre qualcosa di nuovo da imparare.

Da questa premessa nasce l'evento ForumSport Congress, che da due anni promuoviamo come luogo d'eccellenza per tutti coloro che gestiscono impianti sportivi pubblici e privati.

ForumSport Congress non è infatti semplicemente un congresso, ma un luogo dove trovarsi a tu per tu con gestori, amministratori, dirigenti, professionisti e consulenti, che metteranno a disposizione della platea idee, consigli e suggerimenti da mettere in pratica sin da subito per migliorare la propria attività.

I contenuti spazieranno dai cambiamenti in atto nella concessione degli impianti sportivi pubblici, alle modalità per il reperimento di risorse e di finanziamenti, al marketing sportivo, alle ultime novità in materia di norme e leggi, ad esempio certificati medici, defibrillatori, normativa sul lavoro, ecc.

Il tutto sempre condito con case history di successo in tema di gestione di impianti sportivi pubblici da parte di enti privati.

Vuoi saperne di più? Consulta il programma (aggiornato al 5 dicembre 2013) pubblicato a pagina 16 e 17 di Sport Industry Magazine n°14.
  

Foto principale da Freeimages.com

 
 
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