Progettare una spa

relax: donna in centro benessere
13.12.2012

Limitare l'inquinamento acustico in centri benessere e spa

Come limitare al minimo i rumori provenienti dall'esterno e dagli impianti stessi di un centro benessere? Alcuni validi consigli dall'architetto Alberto Apostoli

Categorie: news wellness, progettare una spa

In collaborazione con architetto Alberto Apostoli

Progettare un centro benessere ad uso pubblico chiama in causa molteplici aspetti, che coinvolgono tutta la sfera sensoriale. Abbiamo già dato spazio alle scelte progettuali in materia di colore, illuminazione e arredamento, ma anche l'orecchio vuole la sua parte.

Il centro benessere rappresenta infatti il luogo di relax per eccellenza (o almeno dovrebbe esserlo). Chi frequenta questi luoghi cerca pace e serenità, e di sicuro non apprezzerà rumori molesti di varia natura, soprattutto durante un lungo piacevole massaggio.

Proteggere la propria struttura, soprattutto le aree dedicare al relax e ai trattamenti, dai rumori provenienti dall'esterno, come da quelli prodotti da macchinari e impianti meccanici interni al proprio centro, si rivela dunque fondamentale, onde evitare il rischio di perdere clienti, che potrebbero preferire un struttura più silenziosa.

I modi per limitare e addiruttura annullare l'inquinamento acustico all'interno di una spa esistono e sarebbe sempre meglio prevederli sin dalla fase progettuale, onde evitare di dover intervenire nuovamente sulle strutture a centro benessere già inaugurato.

"L’inquinamento acustico attivo e passivo che si verifica in un centro benessere - specifica l' architetto Alberto Apostoli nel suo volume Architettura delle SPA - costituisce un problema spesso sottovalutato in fase progettuale e realizzativa, perché ritenuto un falso problema o eccessivamente oneroso da risolvere. La percezione di rumori molesti di varia natura può infatti infastidire i clienti della propria spa, e replicare a questo tipo di lamentele non è di certo semplice.

La qualità acustica di un ambiente è senza dubbio un parametro fondamentale per il benessere di chi vi soggiorna e fattori inquinanti attivi e passivi possono essere molteplici, primi fra tutti gli impianti meccanici.

Ma non solo. Esistono infatti diverse fonti di inquinamento acustico in grado di minare la salubrità acustica di un centro benessere (e per esteso degli spazi adiacenti), ad esempio:

  1. l’impianto meccanico;
  2. le tecniche e tecnologie abbinate alle piscine;
  3. tecniche per le attrezzature benessere specifiche (generatori vapore, gruppi refrigeranti per cabine specifiche, tecniche per docce emozionali ecc.);
  4. gli scarichi provenienti dai piani superiori;
  5. la presenza di parcheggi o strade carrabili adiacenti;
  6. i rumori derivanti dalle persone che frequentano il centro".

       
Il problema va dunque risolto sin dalla fase progettuale, adottando una serie di soluzioni costruttive in grado di assorbire il rumore sia passivo che attivo in maniera puntuale.

"Ad esempio - continua l'architetto - è fondamentale intervenire con materiali in grado di assorbire i rumori senza rifletterli e, soprattutto, saper gestire i rumori generati dalle attrezzature meccaniche come l’impianto di climatizzazione, le pompe dell’impianto piscina, le bocchette dell’idromassaggio ecc.

È soprattutto in due aree specifiche che questo problema è particolarmente sentito: nelle zone relax e nelle cabine trattamenti. In questi ambienti il livello di decibel dovrebbe essere ridotto al minimo e la struttura insonorizzata sia rispetto ai rumori esterni sia in grado di assorbire con sufficienza i rumori prodotti internamente".

Dunque: come prevenire questo tipo di problemi?

"Le pareti e i controsoffitti devono essere realizzati con strutture contenenti materiali isolanti collocati nel telaio e prevedere eventuali pacchetti muro o in strutture a secco adeguati. È sicuramente consigliabile chiedere la consulenza di un esperto in acustica, un parere professionale che eviterà di incorrere in problemi futuri di difficile gestione.

Soprattutto nelle aree relax e trattamento, l’emissione di aria dall’impianto (se realizzato con sistemi canalizzabili ad aria o semplicemente con split a parete o cassetta) deve avvenire alla minima velocità possibile (0,1 ÷ 0,2 m/s) o, se l’impianto è più evoluto e prevede un riscaldamento e raffrescamento a pavimento, abbinato a una deumidificazione e/o ricambio d’aria forzato, cercare di predisporre adeguati mezzi per abbattere l’insorgere e la propagazione del rumore lungo tutto il loro percorso.

L’impiantistica meccanica può generare rumore, che difficilmente potrà essere ignorato: per evitare il problema è bene prevedere un posizionamento degli impianti il più possibile distanziato dalle aree benessere o, quando ciò non fosse possibile, schermare i locali con appositi sistemi insonorizzanti.

Anche la presenza degli scarichi idraulici provenienti dai piani sovrastanti o da stanze contigue è fonte di rumore, e il progettista, in fase esecutiva, dovrà tenerne conto".
             

 
 
Torna indietro