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A cura di Lucia Dallavalle

Un centro benessere che ancora non c’è, ma che presto sarà allestito nel cuore di Milano, negli spazi del NHOW Hotel, e potrebbe avere i colori e le linee tracciate dai progettisti del master di alta formazione Design for Wellness & Spa, organizzato da POLI.design, consorzio del Politecnico di Milano.

Sugli ambienti destinati al centro benessere dell’hotel NHOW si sono infatti virtuosamente esercitati tre distinti gruppi di lavoro, lasciandosi guidare, con esiti differenti, dall’anima “fashion & design” della struttura e dal contesto un tempo industriale dell’edificio.

Attorno a questi due forti poli d'ispirazione si è sviluppata infatti la progettazione dell’area benessere, da sempre prevista, ma non ancora realizzata.

L’hotel NHOW di Milano, insieme alle altre due strutture ricettive con il medesimo nome - a Berlino e a Rotterdam - nasce da una costola del gruppo NH, che ha voluto connotare ciascuno dei tre alberghi con un “tema” distintivo:

• improntato all’arte e all’architettura, a Rotterdam;
• alla musica, nella capitale tedesca, in una struttura che sorge sulle rive della Sprea e ospita anche un’area di 450 m² per il fitness, i bagni di vapore e il relax;
• al fashion&design nella capitale italiana della moda e dello stile.

La seconda caratteristica colta dai gruppi di progettisti sta nel contesto industriale dell’edificio, progettato da Matteo Thun e sede per diverso tempo della General Electric.

Le proposte elaborate dai partecipanti all’edizione 2015 di Design for Wellness & Spa per l’hotel NHOW sono state presentate, lo scorso febbraio, a Bologna, nell’ambito di Spatech, il percorso dedicato alle tecnologie del benessere organizzato all'interno di ForumPiscine grazie all’accordo di partnership con il POLI.design.

Su www.sportindustry.com pubblicheremo, a distanza di due settimane l'una dall'altra, le relazioni dei 3 progetti corredate di rendering e disegni esplicativi, a cominciare dalla proposta del gruppo denominato Cycle: il progetto Urban.

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di Maria Ateneo, Angela Coppola, Aurora Damiani, Nicole Valentina Franco, Gilda Minunno, Silvia Risari

L'hotel che ospita la SPA è ubicato in zona Tortona, fisicamente delimitata dal naviglio, linea ferroviaria e strada statale.

L'indagine di mercato del settore benessere ha mostrato che non esistono, nelle immediate vicinanze, strutture simili di alberghi a 4 o 5 stelle con area wellness, né palestre che ne abbiano a disposizione. Le strutture raffrontabili si trovano in zone più centrali della città, per cui l'impianto rappresenterebbe un unicum nel contesto.

La tipologia ibrida di utenti, residenti di fascia alto borghese e lavoratori del terziario, ha portato a pensare a una SPA aperta agli esterni all'albergo, per raccogliere un bacino di utenza potenzialmente più ampio e disponibile, attestato in una fascia medio alta di mercato.

Abbiamo individuato un concept in linea col “carattere” dell'albergo in cui è inserita la SPA, identificandone gli elementi salienti nella tipologia ex industriale, la location limitrofa al naviglio e l'aspetto abbandonato di luogo non vissuto.

Nel progetto, l'acqua invade lo spazio, crea un'atmosfera di galleria sotterranea e la natura ricresce nei punti limitrofi, come avviene naturalmente, enfatizzando il carattere di luogo abbandonato, insieme con elementi deposti nell’ambiente in modo apparentemente casuale.

Combinando la luce con effetti di giochi di acqua si ricrea l'atmosfera degli spazi urbani sotterranei o periferici della città, con scorci che la fanno filtrare appena, insieme all'acqua, e inattesi ambiti in cui la natura cresce sul cemento naturalizzandolo e producendo un effetto di 'sublime ruskiniano' (da John Ruskin, che nell’800 riformulò il concetto di sublime).

La zona “secca” dei trattamenti e quella “umida” delle vasche e bagni saranno separate, permeabili solo con controllo personale. L'area della palestra avrà un accesso nella zona della reception, per separare questo spazio, caratterizzato da suoni e “velocità diverse”, e anche da una differente climatizzazione – gestita in tutta l'area con soluzioni impiantistiche innovative – lasciando scorci dell'ambiente circostante le cabine di trattamento, attraverso “tagli” vetrati nella parete irregolare in acciaio Cor-ten.

Anche qui, il carattere grezzo verrà enfatizzato con un pavimento in parquet con piano sega, di effetto “logoro”.

Le cabine saranno configurate come box abbandonati dopo il ciclo produttivo, in cui, però, si trova un ambiente raffinato, accogliente e caldo, reso con materiali di rivestimento dall'appeal ricco e matericamente comodo, scelti tra i materiali Elitìs, come il Maps.

Entrambe affacceranno su un'area caratterizzata da una pioggia di luce naturale dall'alto, di relax e sosta, in cui potranno essere allocate installazioni artistiche periodiche, così come già succede nell'hotel.

Nell’area umida si avrà la possibilità infine di camminare in una galleria sotterranea, illuminata in maniera soffusa, tra acqua che cade dall'alto come da botole, grazie a un sistema tecnologicamente evoluto.

I lati della galleria sono pensate per ospitare cabine sauna e bagno turco, fino ai fanghi, in spazi adiacenti allo specchio d'acqua, come residuati di un'unica rete, in cui l'utente possa perdersi e ritrovarsi nelle isole rinaturalizzate delle aree relax, illuminate da canneti che fuoriescono da pozze di acqua.

Tutto sarà reso con materiali propri delle aree industriali dismesse, con finiture ceramiche ad effetto cemento, cor-ten, legno a piano sega, inserti di materiali nobilitanti, per rendere più confortevoli le atmosfere dei piccoli spazi dedicati alla cura privata della persona.