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12.03.2015

La cosmetica in Italia: spunti di riflessione per il mercato del benessere

Un libro sul mercato della bellezza in Italia apre interessanti opportunità per il settore del benessere

Categorie: wellness, wellness news, mercato benessere,

Di Lucia Dallavalle

Verso quale futuro si sta dirigendo il settore della bellezza e della cosmetica? Quali sono i cambiamenti più importanti e destinati ad avere un impatto sulla struttura del mercato e dell’offerta? Quali insegnamenti si possono estendere ad altre realtà settoriali, in termini di capacità di evoluzione delle logiche di business e dei rapporti di filiera?

Il libro Italian Beauty, il mercato italiano della bellezza tra sogno e innovazione , scritto a quattro mani da Anna Airoldi e Gabriella Lojacono, nasce proprio dal desiderio di rispondere a queste domande e condividere con il lettore – professional, curioso consumer, imprenditore o manager di settori collaterali – le scoperte fatte nel corso della ricerca, con il contributo di numerosi esponenti di rilievo del beauty nazionale e internazionale.

Il libro si propone di illustrare un settore in cui l’Italia ha una leadership qualitativa e quantitativa a livello di produzione cosmetica, mostrandone le differenti sfaccettature:

  • i prodotti con le loro storie e caratteristiche e l’analisi dei consumi;
  • la distribuzione, con uno zoom sul canale della profumeria;
  • l’impatto di Internet sui processi di acquisto e sulle strategie di marketing delle aziende;
  • la segmentazione dei brand e la gestione del portafoglio prodotti;
  • il ruolo dei fornitori.

Dal punto di vista metodologico, sottolineano le autrici, le informazioni raccolte derivano soprattutto da interviste che hanno coinvolto brand del settore, retailer, fornitori, istituti di ricerca, giornalisti, società di pubbliche relazioni, make-up artist, blogger e l’Associazione Italiana delle Imprese Cosmetiche.
  

Caratteristiche e numeri del comparto beauty

Quello del Beauty è un mercato complesso, variegato e in continua evoluzione, sia dal punto di vista delle abitudini e delle richieste da parte dei consumatori sia da quello delle proposte da parte delle aziende.

Un mercato che le autrici, con riferimento particolare al settore make-up, definiscono oggi “frenetico” e ancora più dinamico del contiguo settore della moda, nel lancio di prodotti nuovi e sempre più performanti.

Per questo motivo il mercato del beauty può essere considerato un «modello di innovazione anche per imprese operanti in altri settori, per esempio in termini di collaborazione nei processi di ricerca e sviluppo tra aziende ai diversi stadi della filiera».

Sotto il profilo quantitativo, i dati forniti da Cosmetica Italia ed elaborati dalle autrici, descrivono un mercato il cui valore complessivo, a livello di consumo di prodotti cosmetici (prodotti per la cura, fragranze e profumi, e prodotti per il makeup, focus del libro), nel 2012 si attestava sui 9.630 milioni di euro (in leggera flessione rispetto all’anno precedente).

Di questi, 8.228 sono stati realizzati presso profumerie, farmacie, grande distribuzione e altri canali, come le erboristerie (in crescita), i monomarca ecc.; la restante parte è stata invece conseguita attraverso i canali “non tradizionali”, come vendite porta a porta, per corrispondenza, presso istituti di bellezza e acconciatori.

Sul fronte della produzione cosmetica italiana, nel 2012, il valore è stato pari a 9.040 milioni di euro, con un incremento dello 0,9% rispetto al 2011, grazie alla crescita delle esportazioni.

Secondo Cosmetica Italia, che raggruppa le 500 principali aziende del comparto, oltre il 60% del make-up venduto nel mondo è di produzione italiana.
    

 
 
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