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25.10.2010

La musicoterapia scende in acqua

Una collaborazione, quella tra Rokepo e Anfass, che nasce da una richiesta di acquisto, da parte di Anffas, del diffusore subacqueo Aquarmony prodotto da Rokepo già nel 1996. Acquisto che si è trasformato in una donazione. La passione con cui Giampaolo Pini, del Consorzio Concorde che organizza i corsi di riabilitazione per Anffas, ha descritto il suo progetto ha infatti spinto Rokepo a decidere di donare Aquarmony.
Un prodotto, quest'ultimo, nato già nel 1996, quasi per gioco. L’Ingegner Andrea Lobietti, socio fondatore di Rokepo Srl e nuotatore - quindi in stretto contatto con le società di nuoto sincronizzato - raccolse l’esigenza di un sistema di amplificazione per portare sott’acqua la musica e rendere gli allenamenti e le gare più facili e coinvolgenti. Da qui è nato Aquarmony, il primo diffusore subacqueo di tecnologia italiana.


In seguito, anche le piscine private, i centri termali, benessere e le spa hanno intuito il valore aggiunto offerto al relax dalla musica diffusa sott’acqua. Basti pensare, ad esempio, alla possibilità di diffondere gli stessi suoni sia sopra sia all’interno del volume d’acqua, per offrire un’atmosfera olistica, totale, di benessere. Aquarmony ha fatto quindi il suo ingresso nei centri più prestigiosi, desiderosi di offrire un servizio superiore e completo ai propri ospiti. Tra i più recenti – per citarne uno – ricordiamo le Terme Berzieri di Salsomaggiore. Nella recente ristrutturazione di questo complesso di importanza storica in Italia, è stato infatti creato il “mare della musica”: una vasca di acqua riscaldata, la cui particolarità consiste proprio nella diffusione della musica subacquea grazie a questo dispositivi. Un diffusore sonoro che possiede, infine, anche un’altra importante prerogativa: l’uso terapeutico. L’incontro di professionisti della musica come Giampaolo Pini – in grado di comporre e realizzare atmosfere musicali dedicate specificamente alla riabilitazione – e della tecnologia audio sviluppata da Rokepo ha infatti messo in luce il sostegno nella guarigione di persone con disabilità, oltre che nei corsi pre-parto e in quelli di acquaticità.


Per rispondere alle esigenze del corso Musicqua è stato scelto Aquarmony per uso mobile: il dispositivo di diffusione subacquea è immerso in acqua prima dei corsi e poi semplicemente estratto dalla vasca alla fine. L’alternativa all’uso mobile consiste nell’installazione fissa di Aquarmony incassato a parete nelle nicchie standard per i fari. 
Abbiamo rivolto alcune domande ad Andrea Lobietti e Gianpaolo Pini perché, anche la sensibilità verso questi temi sta crescendo, spesso non si conoscono le soluzioni tecnologiche disponibili per realizzarla, oppure si crede che l’impegno economico sia molto elevato. In realtà non è così, senza dimenticare la qualità e la durata, elementi importanti da considerare quando si sceglie un altoparlante subacqueo, che deve resistere ad acque aggressive ed essere al contempo particolarmente performante.

Risponde l’Ing. Andrea Lobietti, amministratore delegato di Rokepo

L’impiego della musica sta diventando fondamentale in molti contesti, anche e soprattutto nel settore della disabilità. Si sta diffondendo anche nel nostro paese una maggiore consapevolezza dell’importanza “terapeutica” della musica?
Si sta diffondendo, in generale, una sensibilità verso l’importanza delle atmosfere musicali, dei contenuti trasmessi. È un processo lento, però: è molto più semplice prestare attenzione agli elementi materiali che a quelli immateriali, come la musica. Anche in ambito terapeutico, cromoterapia e musicoterapia, nelle sue diverse forme (idromusicoterapia subacquea, bagni sonori con ascolto a mezz’acqua, preparazione al parto con musica prenatale e neonatale) stanno prendendo piede ma quasi sempre gli “innovatori” devono scontrarsi con una mentalità tradizionalista che fatica a capire l’importanza di questi approcci multisensoriali e con la mancanza di informazione, che fa pensare che le soluzioni siano molto onerose, ma non è così.

Il contenuto tecnologico di questo sofisticato dispositivo si accompagna a una certa accessibilità economica. Come riuscite a conciliare questi due aspetti?
In realtà il diffusore sonoro subacqueo non è “sofisticato”: la progettazione deve essere tecnicamente inappuntabile ma la tecnologia non è complessa. La qualità dipende dai componenti utilizzati per la costruzione e dalla cura professionale nell’assemblaggio. La scelta dei componenti è fondamentale perché il diffusore acustico viene immerso in acque aggressive, saline o ad alto contenuto di cloro. Componenti e processo costruttivo fanno la differenza nella durata e nella resistenza del prodotto. Noi abbiamo trovato un equilibrio vantaggioso e giusto tra standard di qualità elevati e costo grazie alla capacità di ottimizzare il processo di lavoro e di individuare i migliori fornitori di componentistica.

Risponde Paolo Pini, del Consorzio Concorde

Quali vantaggi offre ai fini della riabilitazione l’impiego della musica e soprattutto la possibilità di sentirla sotto la superficie dell’acqua?
Prima di nascere, i primi due mondi che conosciamo sono l'acqua (quello del liquido amniotico) e quello sonoro (tutti i suoni prenatali all'interno del corpo materno e i suoni del mondo esterno filtrati dal nostro mondo). Con Musicqua (musica e acqua) proviamo a ristabilire quel contatto, quel flash back inconscio, quel dejavu che abbiamo sperimentato per nove mesi. Ristabiliamo un canale di comunicazione che i bimbi autistici sembra non aver mai abbandonato: come se per loro il distacco tra il mondo pre-natale e quello “reale” non si fosse mai verificato. Ecco perchè in acqua e sott'acqua sembrano trasformarsi e trarne beneficio. Mancano solo i suoni e il gioco è fatto: così nasce Musicqua, la rievocazione di dimensioni positive già vissute e facilmente riproducibili. Una piscina (preferibilmente riscaldata) e un altoparlante subacqueo come Aquarmony di Rokepo e una selezione sonora opportunamente distribuita nei vari corsi consentono di immergersi in un passato sonoro che non ricordiamo o in un presente, sempre sonoro, che ci fa ricordare da dove veniamo.

O ltre che di disabilità fisica, si parla sempre più spesso di persone con difficoltà di relazione, di disagio psichico anche non grave ma sempre più capillare e che purtroppo interessa ampi strati della popolazione. L’abbinamento acqua-musica, in definitiva, è sempre più ricercato e apprezzato. Come si può sviluppare una proficua sinergia tra aziende come Rokepo e associazioni come la vostra?
Quando si parla di disabilità in generale, mi piace parlare di “persone speciali”. È un problema di relazioni, comunicazione, espressione. Con la scuola di musica dove insegno, il "Consorzio ConCorde”, con Anffas e la sua piscina Kered'onda e con Rokepo (con Aquarmony), ho semplicemente unito musica e acqua. Così è nata Musicqua. La sinergia è data da una comunione d'intenti, la tanto nominata, scontata e inflazionata “passione" e l'incontro di persone veramente “speciali”.

 
 
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