Dati quanto meno preoccupanti provengono da una ricerca presentata di recente da Ernst&Young, che ha analizzato i dati di mercato relativi al settore delle energie rinnovabili, mettendo a confronto i mercati già consolidati con quelli energenti.
La ricerca ha preso in esame i mercati delle energie rinnovabili in tutto il mondo, analizzando il settore nella sua interezza: solare termico, fotovoltaico, eolico e geotermia.
Le previsioni contenute nel "Renewable Energy Country Attractiveness Indices", rivelano infatti prospettive poco rincuoranti per il 2012. I mercati emergenti diverranno infatti più attraenti, per gli investitori interessati alle nuove fonti energetiche, mentre rimane incerto il futuro dei mercati più consolidati.
Esemplificativo del cambiamento in atto, e della lotta tra i mercati europei, il caso Spagna, che cinque anni fa era il paese più attraente per gli investimenti nelle energie rinnovabili e che ormai ha abbandonato la top 10 a seguito della decisione del governo di bloccare le forme di incentivazione per le fonti rinnovabili.
A scendere è anche lattrattività del Portogallo, dove un comportamento simile a quello del governo spagnolo ha reso il mercato meno attraente e sicuro, stessa sorte per Italia e Irlanda.
Nel frattempo però aumenta lindice dei mercati emergenti, con il Sud Africa che sale di sette posti dopo i successi ottenuti nel corso dei colloqui sul clima tenutisi a Durban lo scorso anno, con accordi per 1.4 GW di nuova capacità di energia rinnovabile.
Dove si posiziona l'Italia in questo quadro? In una classifica governata da Cina, Stati Uniti, Germania e India, l'Italia è attualmente al 6° posto, superata dal Regno Unito, e risente della crisi del debito sovrano, che continua a soffocare la zona euro, e di una politica di incentivazione incerta, che non invoglia di certo gli istituiti di credito a finanziare interventi in questo settore.
La ricerca completa, in lingua inglese, è consultabile a questo link.